Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
SCOOP! I retroscena inediti di un esonero annunciato
27/10/2010 10:21
Una breve premessa è necessaria. Sarà l'ultima volta che ci occuperemo dell'esonero di Giancarlo Favarin dopodiché penseremo, come sempre, solo e soltanto alle vicende della Lucchese targata Paolo Indiani, senza prevenzioni né pregiudizi nei suoi confronti o di chicchessia.
Dicono che, tra il primo e il secondo tempo della gara con la Cavese, dentro lo spogliatoio rossonero sia successo il finimondo e che Favarin, impossibilitato e impugnare un kalashnikov vista la prestazione della squadra nel primo tempo, abbia preso a maleparole i giocatori.
Dicono anche che, negli ultimi tempi, intorno allo spogliatoio all'Acquedotto, prima dell'allenamento, giravano i procuratori di alcuni giocatori, guarda caso quelli che giocavano meno.
Aggiungono che, nelle ultime due, tre settimane, tra Giovannini e Favarin, non corresse, sotto il profilo tecnico, buon sangue per l'avventatezza e la spregiudicatezza tattica dell'allenatore rossonero.
Sussurrano anche che, nonostante le smentite, Paolo Indiani e Paolo Giovannini si siano sentiti non solo il giorno prima dell'ingaggio, ma anche in quelli precedenti.
Dicono anche, i meglio informati, che poco dopo la gara di Cava dei Tirreni, sulla via del ritorno, sul cellulare di Favarin, sia comparso un messaggio di Giovanni Valentini nel quale, quest'ultimo, invitava l'allenatore a fargli pervenire una relazione sulla situazione della squadra e che il tecnico ne abbia subito informato Giovannini che gli avrebbe consigliato di rispondere scrivendola. Cosa che, invero, l'allenatore non avrebbe mai fatto.
Vociferano anche, i più maligni, che la decisione di recarsi al corso di Coverciano per il conseguimento del patentino di prima categoria senza informare nessuno tranne il segretario Nicola Benedetti, avrebbe fatto incazzare come una bestia la società tutta. In particolare, vista la drammaticità dei risultati e del momento e la imminente sfida di Coppa Italia a Savona, competizione a cui la Lucchese Libertas 1905 tiene sicuramente perché foriera di introiti che si aggirerebbero intorno ai 10mila euro. In sostanza, Favarin sarebbe rientrato alla base mercoledì pronto per partire senza aver incontrato né allenato prima i giocatori.
Favarin spiega che, nella squadra, ci sarebbero sei traditori. Eccoli: Chadi, Carloto, Mariotti, Galli, Baldanzeddu e Biggi. Tutti, chi più chi meno, fedelissimi di Paolo Giovannini. E in tre, anche, fedelissimi, immaginiamo, del nuovo tecnico Indiani.
Favarin, che ha avuto gli applausi a Coverciano dai colleghi che avevano appreso la notizia, non parla male della società, anzi, ma di alcuni giocatori rei, a suo avviso, di aver pensato, nell'ultimo mese, a tutto fuorché a metterci la testa per uscire da questa situazione.
Concludono quelli che, come chi scrive, si sono rotti le palle di essere presi in giro, che Valentini e Giuliani, coloro, cioè, che pagano, hanno tutto il diritto di esonerare e assumere tutti gli Indiani e i cow-boy che vogliono; che Favarin, essendo stipendiato dalla società, farebbe bene, se non altro per cautela, a ricordarselo; che Giovannini ricordasse ogni tanto che noi non abbiamo gli anelli al naso né, per fortuna, da qualsiasi altra parte; che, soprattutto e a dispetto di quanto ha dichiarato uno dei più stimati colleghi, Emiliano Pellegrini, Gazzetta Lucchese scrive quello che vuole, quando vuole, come vuole cercando di essere il più professionale possibile. Quanto al diritto di criticarci, lo riconosciamo solo e soltanto a chi, come Luca Tronchetti e Giulio Del Fiorentino, si sciroppa migliaia di chilometri ogni 15 giorni per prendersi, poi, le cartate di merda di chi sta, tranquillo, con il culo sulla poltrona di casa o della redazione.
Aldo Grandi