Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Si chiama Paolo Indiani l'ultima spaggia della Lucchese
03/11/2010 14:59
Abbiamo avuto diverse occasioni per scambiare due chiacchiere con Paolo Indiani. E in tutte non ci è sfuggita una impressione sul personaggio, in un certo senso, insolita per come eravamo abituati a considerarlo. L'Indiani di oggi è, pare, un lontano parente di quello che, anni fa, sbarcò sulle rive del Serchio con l'animo e la volontà del Conquistatore salvo, poi, dover rinunciare all'incarico per cause di forza maggiore (leggi Franco Scoglio ndr). Rammentiamo a Gela, Lucchese sullo 0 a 0 con Daniele Deoma che, a pochi minuti dalla fine, pregava in cuor suo di poter scendere simbolicamente in campo anche per un solo minuto così da restituire l'abbraccio ideale che i suoi ex tifosi gli avevano tributato a inizio gara. Niente da fare, nonostante ci fosse la possbilità di perdere un paio di minuti per la sostituzione e tirare un sospiro di sollievo - la Lucchese era stata messa sotto per buona parte della partita - Deoma restò in panchina e questo, a essere onesti, ci apparve come una inutile dimostrazione di superiorità e di insensibilità. Di acqua, da allora, ne è passata parecchia sotto i ponti e l'Indiani di oggi, probabilmente e come dice lui, è una persona diversa e, in particolare, migliore rispetto ad alcuni anni fa. E noi gli crediamo.
Per questa ragione, anche, per questo motivo, questa sorta di ritropvata umanità-umiltà-gentilezza-disponibilità verso gli altri, crediamo sia giusto voltare pagina e, dopo aver abbracciato e salutato Favarin, dare il benvenuto all'allenatore di Certaldo. La Lucchese sta precipitando verso i bassifondi della classifica e anche col Benevento, nonostante una buona prestazione, alla fine ed è quello che conta, il risultato è stato lo stesso. Due punti in otto partite è roba da suicidio o quasi. Indiani è, a questo punto, l'ultima spiaggia per la nave rossonera. Paolo Giovannini si è giocato tutto, la reputazione in prims, dando fiducia a un suo pupillo non gradito più di tanto alla piazza. C'è solo da sperare che sia stata una scelta azzeccata, ma, come sempre accade, saranno i risultati a dirlo. Lunedì prossimo c'è la Nocerina. Pensiamo e parliamo di Lucchese e ci sembra impossibile che, dopo due anni di elogi e di quartieri alti, si sia daccapo ricaduti nel pantano. Ecco, se a noi questa caduta ha fatto male, si può immaginare cosa sia successo nello spogliatoio dei rossoneri. Dicevamo la Nocerina. Prima in classifica, ci ha già rifilato cnque palline l'anno scorso per cui, adesso, si tratta di reagire. La Nocerina è un appuntamento che non può essere fallito: ci vuole una vittoria. Volenti o nolenti. Indiani lo sa e se la squadra è andata in ritiro al Ciocco vuol dire che lo sanno tutti. Adesso c'è bisogno dello sforzo di tutti per cercare di superare questo scoglio. Poi, a gennaio, ci sarà tempo per riparlarne.