Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Alessio Grandi si è schiantato in auto contro un muro a San Lorenzo a Vaccoli: i proprietari hanno chiesto e ottenuto un risarcimento di 1200 euro per i danni patiti. Che questa somma venga offerta in beneficenza a chi veramente ne ha bisogno
29/11/2010 12:45
Mi dispiace, sinceramente, dover tornare su un argomento che, se interiormente non mi abbandona mai, esteriormente ho evitato, negli ultimi tempi, di affrontare. Alessio Grandi è deceduto il 24 agosto 2010 andando a sbattere contro il muro di una villa a San Lorenzo a Vaccoli, premetto un muro in pietre che copriva un terrapieno quindi non soggetto ad abbattimento nemmeno da un carro armato. Comunque sia, come avevo già scritto, la cosa che più mi aveva dato fastidio in quanto padre e essere umano, era stata la richiesta, nemmeno pochi minuti dopo lo scontro, rivolta dalla proprietaria dell'abitazione a un volontario e maresciallo intervenuto sul posto, di come avrebbe potuto avere il rimborso dei danni provocati dalle fiamme. A suo dire, infatti, il fuoco aveva danneggiato le pietre (sic!), le foglie e i rami degli alberi e il prato sovrastante il muro.
Nessuna contestazione, cimancherebbe, c'è l'assicurazione apposta. Tuttavia il momento in cui farsi avanti con simili domande era, quanto meno, inopportuno per non dire peggio. Non solo. Nemmeno una settimana dopo, l'assicurazione, la cui agenzia si trova a Guamo, ha ricevuto la richiesta di risarcimento danni e, da qui, la mia amarezza visto che si poteva, comunque, attendere, invece di chiedere alla madre del ragazzo morto chi avrebbe pagato i danni (il giorno successivo alla disgrazia) e, subito dopo, all'agenzia. Ognuno, comunque, risponde alla propria coscienza.
Fatta questa premessa, torno sull'argomento per una ragione semplice: mio figlio, Alessio Grandi, 22 anni, andando a schiantarsi in auto contro il muro della casa di questi signori il cui nome e cognome preferisco omettere, avrebbe causato danni per 1200 euro, tanto è l'ammontare richiesto dal perito. Dire che si tratta di una vergogna è dire poco! Invito, quindi, questi signori danneggiati nei loro averi materiali, a devolvere la somma, o parte di essa detratti i presunti danni, in beneficenza a favore di qualcuno che, di questi soldi, ha veramente bisogno. Il mio è un invito che, mi auguro, sarà accolto positivamente e mi impegno, in prima persona e come giornalista, a diffondere con tutti i mezzi offerti dalla tecnologia, questo nobile gesto magari durante un incontro tra l'offerente e il ricevente. Sarebbe, a mio avviso, una bella iniziativa. In caso contrario, spero che, a chiunque dovesse usarli, vadano di traverso.