Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Hanno devastato Roma, causato danni per 20 milioni di euro, pestato agenti e carabinieri: arrestati, sono stati immediatamente rimessi in libertà. Cosa sarebbe accaduto se al loro posto ci fosse stato un corteo di fascisti con, magari, il solito Palmeri con il braccio teso?

23/12/2010 23:04

Questo notiziario sportivo on line si è sempre, sostanzialmente, occupato di calcio e di calcio a tinte rossonere. Raramente ha affrontato altre tematiche e, quando lo ha fatto, ha cercato di elevarsi un po' per osservare, meglio e con maggiore ragionevolezza, ciò che accadeva al livello della strada. A Roma, una settimana fa o giù di lì, il 14 dicembre per l'esattezza, un gruppo di manifestanti fuoriusciti da un corteo di protesta contro il Governo, ha devastato il centro storico, distruggendo tutto ciò che capitava a tiro, dalle vetrine dei negozi alle auto in sosta meglio se di grossa cilindrata o di targa recentissima, pestato agenti, carabinieri e finanzieri, sfondato vetrate assalito automezzi delle forze dell'ordine e questo senza che nessuno abbia avuto il coraggio di intervenire drasticamente come un qualunque stato che abbia la consapevolezza di essere tale, avrebbe dovuto fare.

A chi sostiene che non esiste più il senso dello stato, andrebbe aggiunto che non esiste più proprio uno stato. Né di destra, né di sinistra né di centro. Esiste solamente un sistema dominato dal principio della deresponsabilizzazione. Ma non fuoriusciamo dal tema. Gli autori di questo assalto senza senso e senza ragione sono stati fotografati, ripresi dalle videocamere, individuati, identificati e, una parte di loro, arrestata e trasferita nelle caserme. Poi, dopo essere comparsi davanti al giudice, questi, li ha rimessi in libertà. Ci sono stati dei commentatori più o meno accreditati che hanno criticato gli eccessi di questi giovani cercando, tuttavia, di comprenderne le ragioni (ma quali possono essere le ragioni, i principi o le ideologie che giustifichino tanta violenza?). Il ministro Maroni ha dovuto perfino dichiarare che non c'erano infiltrati all'interno della manifestazione, visto che i soliti dietrologi imbecilli si erano affrettati a denunciare la presenza di agenti segreti infilati nel corteo, magari dal ministro dell'Interno e dallo stesso Silvio Berlusconi per creare caos e devastazione. Peccato, però, che di agenti infiltrati non ce n'erano salvo, casomai, i soliti delinquenti colorati del solo colore dell'imbecillità, dell'ignoranza, della sopraffazione eretta a sistema. Questa gente, al pari di tutti i delinquenti-violenti-vandali-teppisti-picchiatori per antonomasia e senza distinazione di appartenenza politica, concepisce la tolleranza dello stato e l'apatia delle forze di polizia non come un gesto di maturità e di comprensione, piuttosto come un senso di debolezza. Da sfruttare a proprio piacimento e tornaconto.

Noi non sappiamo chi pagherà i 20 milioni di danni causati da questa sorta di idioti, purtroppo, anche molto pericolosi. Nemmeno sappiamo come possono i personaggi della sinistra nostrana cercare vigliaccamente di cavalcare la protesta giustificandola per i propri fini di parte. Quaranta anni fa, in una situazione economica, ambientale, politica ed ideologica certamente molto più contestabile e meno democratica di adesso, nacquero i germi del terrorismo e sorsero proprio a seguito della eccessiva comprensione che organi di stampa, intellettuali, politici e politicanti di mestiere, seppero e vollero dare alle azioni di gruppi estremisti che avevano in testa solo e soltanto una volontà: abbattere e sovvertire il sistema. Anche allora si parlava di infiltrati, di omicidi commessi al soldo dello straniero dai servizi segreti (vedi Giangiacomo Feltrinelli) dell'Occidente, di provocatori in camicia nera e via dicendo. Tutti sanno - i più giovani, purtroppo, no - come sono andate a finire le cose.

Ecco, davanti alle scene viste a Roma in piazza del Popolo, c'è da domandarsi che cosa sarebbe accaduto e che cosa certi organi di stampa avrebbero scritto e descritto se il corteo di protesta fosse stato composto anche da soli trenta, quaranta giovani, nostalgici e fuori dal tempo e dallo spazio, inneggianti al fascismo e con il braccio teso. E, magari, con Andrea Palmeri a guidarli (non ce ne voglia il Palmeri, ma se lui si è sciroppato nove mesi di carcerazione preventiva per violenza privata e roba del genere, non si capisce perché i delinquenti di Roma sono già fuori e liberi di ricominciare daccapo). Immaginiamo titoloni spaventosi sul pericolo di un rigurgito fascista, le accuse al Governo di aver fomentato la rinascita del Male Assoluto, l'appello alle istituzioni comunitarie europee, all'Onu, ad Amnesty International e, magari, anche all'Unicef per scongiurare l'avvento di un regime fascista in Italia. Li conosciamo benissimo certi divulgatori dell'informazione o esperti di comunicazione. Ci sono a sinistra e ci sono a destra, per cui, alla fine, a rimetterci non solo è la verità, ma il buon senso e l'intelligenza. Oltre ai giornalisti che sono diventati, in sostanza, una categoria di gran puttane indipendentemente dal giornale dove scrivono: se antigovernativo, si adeguano e tutto ciò che dice e fa la destra va condannato a priori; se filoberlusconiani, indossano i paraocchi e si ergono a guardie del corpo del loro Protetto, e in tutto ciò che fa e dice la sinistra vedono aggirarsi un imminente pericolo comunista. Una domanda: ma dov'è finita l'indipendenza di giudizio? E, soprattutto, ma ha ancora un senso dividere il mondo in sinistra e destra? 

Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Gazzetta Lucchese ai blocchi di partenza: grazie a chi, in tutti questi anni, ci ha voluto bene

E' stata una bella presentazione. Grazie alla capacità di Samuele Cosen ...

Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Giovedì ore 12 agli Orti di via Elisa nasce la nuova Gazzetta Lucchese

Il momento clou è arrivato. Giovedì 30 agosto alle 12 al ristora ...

Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Morto un gallo, ne resta un altro...

Okay. Bruno Russo ha deciso e, appoggiato dalla società, ha scelto di t ...

auto bielle