Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
L'amaro sfogo di Giuliano Giuliani: "Non può continuare a fare il presidente chi detiene solamente il 20 per cento delle quote di una società. Che ci pensino la Valore e Valentini"
06/01/2011 10:13
Pubblichiamo l'articolo, a firma Aldo Grandi, apparso questa mattina sulle pagine del Nuovo Corriere di Lucca:
La bomba era a tempo. Nessuno sapeva quando, ma tutti immaginavano che, prima o poi, sarebbe scoppiata. E' successo ieri pomeriggio e le conseguenze, ammesso che si possano valutare nell'immediato, potrebbero essere devastanti per tutto l'ambiente. Giuliano Giuliani ha rassegnato le proprie dimissioni da presidente della Lucchese Libertas 1905. Una decisione irrevocabile e irreversibile annunciata attraverso un comunicato diffuso dagli uffici di viale San Concordio: Mi dimetto da Presidente poiché in questo momento difficile, soprattutto dal punto di vista economico, ritengo giusto ed opportuno che la Valore quale socio di maggioranza, e con l'autorità che glie ne deriva, prenda tutte quelle importanti decisioni che il frangente impone.
Ovviamente rimango come socio e manterrò fede a tutti gli impegni che ne competono. E' stata una bellissima esperienza che, anche in questo momento dove i risultati non sono arrivati, mi ha comunque insegnato moltissimo. Ringrazio i soci della Valore, tutte le Istituzioni, gli sponsors, il pubblico e tutti coloro che a qualsiasi titolo mi sono stati vicini e soprattutto gli addetti ai lavori, dirigenti, staff e giocatori. Sono sicuro che la Lucchese ha un buon organico e saprà risollevarsi grazie anche al sostegno della tifoseria. Sempre, Forza Lucchese.
Presidente, proprio ora, a tre giorni dalla sfida con il Foggia?
"Non c'entra nulla, la decisione avrebbe potuto essere presa sette giorni fa o fra una settimana. Sarebbe stata la stessa cosa".
Il 10 gennaio dovrebbero essere pagati gli stipendi, forse è per questa ragione, la mancanza di soldi per farvi fronte...
"No, gli stipendi, per di più, li paghiamo tra il 15 e il 20, quindi lasciamo perdere queste storie. Il fatto è che così non si poteva andare avanti".
Amareggiato?
"Certo, come potrei non esserlo? Tuttavia ritengo sia giusto che in una società non sia chi detiene il 20 per cento delle quote a fare il presidente, ma chi ha la maggioranza. Anzi. Dirò di più: io, in questi due anni di presidenza ho vinto due campionati per cui auguro a chi verrà dopo di me di ripetere le stesse imprese".
Al suo posto Gabriele Giuliani, suo fratello?
"No, non cambierebbe niente. Sarà la maggioranza della società a decidere".
Ossia Giovanni Valentini e la Valore di Prato.
"Esatto. Io, però, non sono qui per mettere qualcuno davanti alle proprie responsabilità. Credo, però, sia giusto rispecchiare quella che è la composizione della società. Non può continuare a fare il presidente chi ha, appena, il 20 per cento del capitale sociale. Nessun problema personale con Valentini, ci tengo a chiarirlo, solo che serve una svolta".
La sua sembra una decisione punitiva verso qualcuno.
"Assolutamente no. Io non ce l'ho né con la Valore, né con i tifosi, né con Valentini, né con le istituzioni e la politica. Andava fatto questo gesto e nei prossimi giorni sicuramente ci incontreremo e vedremo che cosa vorrà fare il socio di maggioranza. Per il resto non ho niente da aggiungere e andate a leggervi il comunicato ufficiale".
Già, al di là delle parole scritte sulla nota della società rossonera, le indiscrezioni vogliono che il presidente - anzi, ex presidente - abbia, inutilmente, insieme a Ugo Giurlani, cercato di contattare Giovanni Valentini per coinvolgerlo in un piano di azione legato al mercato di gennaio e non soltanto. Purtroppo le condizioni economiche del settore immobiliare sono tali per cui tale incontro e tale intesa non sono ancora stati raggiunti. "Il momento è delicato - ha aggiunto Giuliani - c'è il mercato, bisogna decidere cosa fare". Il patron rossonero ha giocato d'anticipo spiazzando i soci di questa avventura calcistica. Dal suo eremo in quel di Prato Valentini, deluso e preoccupato, ha staccato il cellulare e non risponde a chicchessia. Negli ultimi giorni sarebbe emersa la volontà del gruppo immobiliare pratese di portare avanti i propri impegni nella Lucchese fino a giugno e, poi, dismetterli cercando di far subentrare al proprio posto imprenditori più o meno locali. Le polemiche e i ritardi nell'adozione della pratica relativa alla ristrutturazione del Porta Elisa hanno, sicuramente, influito sullo stato d'animo della maggioranza, ma è evidente che qui si tratta anche di una difficoltà economica se non strutturale, quantomeno momentanea e legata alla mancanza di liquidità. Che fare, dunque? A livello sportivo la Lucchese può stare tranquilla, avendo in Giovannini, consigliere di amministrazione con delega per il mercato, la figura in grado di sostituire il presidente; sotto il profilo amministrativo è Giurlani ad avere il potere di firma. La mossa di Giuliani vuole, probabilmente, stanare Valentini dal suo silenzio e convincerlo, soprattutto i suoi compagni di cordata, a tirare fuori i soldi necessari, ma da Prato non giungono segnali di vita. Si sa che il gruppo Valore ha seguito con particolare attenzione le votazioni in consiglio comunale dei giorni scorsi relativamente all'adozione delle varianti urbanistiche e non è rimasto soddisfatto dai numerosi emendamenti presentati. A Prato sono convinti di non essere graditi a Lucca e si domandano che cosa accadrà quando si tratterà di mettere ai voti la variante per il Porta Elisa. Nessun fallimento, per carità, ma fede agli impegni limitata al minimo indispensabile e, poi, disimpegno totale. Questa, in sintesi, la filosofia attuale del gruppo Valore.
Aldo Grandi