Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Giannecchini, presidente degli giovani industriali lucchesi: "Le persone interessate alla società rossonera spunteranno appena il progetto stadio diventerà cantierabile. Auricchio e Susanna? Credo siano realtà imprenditoriali un po' piccole per un investimento da 40 milioni di euro"
25/01/2011 11:44
"Stiano tranquilli i tifosi della Lucchese. Proprio poche ore fa abbiamo detto a chi si occupa delle paghe, che entro il 15 febbraio salderemo tutto quello che c'è da saldare per evitare di incorrere in penalizzazioni per questa stagione. Quanto alla prossima, non ce ne importa nulla perché noi, al 30 giugno, non ci saremo più. La nuova cordata? Ben venga, aspettiamo fiduciosi, anche se sia Susanna sia Auricchio erano già venuti da me per acquistare il 20 per cento ciascuno, ma, poi, non si sono più fatti vedere".
Giovanni Valentini non usa perifrasi per dire quello che pensa e per rispondere a chi ha paura che, da un momento all'altro, la Lucchese possa essere colpita da eventuali deferimenti o punti di penalizzazione in caso di non assolvimento degli obblighi previsti dalla normativa federale e fiscale. Si ha netta la sensazione che il gruppo Valore, ormai, non ne possa davvero più e che non veda l'ora di togliere il disturbo: "E siccome al 30 giugno manca poco - ha aggiunto il presidente della Valore di Prato - sarà il caso che se c'è qualcuno veramente interessato si faccia avanti"
.Nei giorni scorsi Valentini, nella veste di socio di maggioranza della Lucchese Libertas 1905, aveva chiamato in causa il presidente dei Giovani Industriali Nicola Giannecchini come esempio di imprenditore giovane e capace di poter fare da traino per il progetto della ristrutturazione del Porta Elisa. "Mi piacerebbe - aveva detto - che questo progetto, anche senza di noi, venga, però, portato avanti dalle migliori forze imprenditoriali della città e i giovani imprenditori, Giannecchini in testa, sarebbero gli eredi ideali".
Nicola Giannecchini, il cui mandato come presidente dei Giovani Industriali, termina a giugno 2011, ricorda bene di aver incontrato sia Valentini sia Giuliani, poco prima di Natale: "Conoscevo già Valentini - dice - dai tempi del Polo Fiere. Ho seguito con attenzione quanto è accaduto in questi ultimi tempi e posso dire che, al di là dei giudizi più o meno di parte, Lucca è una città che per il calcio ha mai manifestato particolare interesse e passione, se si eccettua il caso, recentissimo, dei fratelli Giuliani. La città è disattenta e fino ad ora il calcio fine a se stesso non ha mai attirato imprenditori lucchesi".
Vuol dire che non ci sono speranze che qualcuno possa aderire al progetto Lucchese?
"Voglio dire, semplicemente, che io non ho mai pensato ad entrare nel calcio come imprenditore anche perché, pur essendo tifoso, ho sempre saputo e mi hanno sempre detto che il calcio è una rimessa".
Ma qui ci sono possibilità di investire con il progetto Porta Elisa. Ci sono 40 milioni di euro da investire in attività che con il calcio vanno a braccetto.
"Direi che, innanzitutto, se ancora nessuno si è fatto avanti è anche perché i numeri sono molto grossi per una realtà come Lucca. Auricchio e Susanna? Si tratta di realtà imprenditoriali piuttosto piccole rispetto alle cifre di cui lei mi parla. E, comunque, teniamo ben presente una cosa: io ho letto il business plan fornito dalla società Lucchese e mi sono convinto che, e non ho motivo di dubitarne, non appena il progetto diventerà cantierabile, spunteranno le persone disposte ad investire. Infatti, ci sono tutti i presupposti affinché questo progetto possa diventare una fonte di reddito per chi vi investe denaro. Ma fino a quel momento è ovvio che gli imprenditori siano prudenti, siano essi lucchesi o no".
Giovanni Valentini e gli azionisti del Gruppo Valore sostengono che Lucca li ha presi più volte a pesci in faccia invece di dimostrare, nei fatti, gratitudine per quello che hanno fatto portando la Lucchese in C1 quando, ormai, era scomparsa dal calcio. Cosa ne pensa?
"Non ho avuto a che fare, direttamente, con Giovanni Valentini e il Gruppo Valore, ma, per quello che posso intuire, forse hanno sbagliato l'approccio. Probabilmente, la mia è soltanto un'ipotesi, il loro atteggiamento è stato interpretato come quello di chi vuole fare da padrone in casa d'altri".
E a Lucca questo non è gradito...
"Non solo a Lucca, ma, penso, ovunque. Tuttavia se un progettoè valido e questo lo è senza ombra di dubbio, c'è il modo per rientrare dei soldi investiti per cui, ripeto, l'interesse degli imprenditori sarà effettivo e concreto non appena il business plan diventerà cantierabile. La passione per il calcio è importante, ma anche i soldi che uno deve investire lo sono".
Aldo Grandi