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Il punto di Aldo Grandi

Andrea Marcucci, domandare è lecito, rispondere è cortesia. Le interviste, caro senatore, non si possono fare e avere solo quando fa comodo o soltanto su argomenti graditi

07/02/2011 22:55

Esattamente alla mezzanotte, ossia fra pochi minuti, scade il termine che avevamo dato ad Andrea Marcucci, senatore di non si sa più bene quale raggruppamento dal momento che, negli ultimi venti anni, li ha cambiati tutti, per rispondere alle domande che gli avevamo inviato tramite il suo addetto stampa dottor Rosati. Avevamo chiesto all'esponente della nota e potente famiglia Marcucci cosa pensasse della ristrutturazione dello stadio Porta Elisa, che impressione avesse ricevuto dall'incontro avuto con Giovanni Valentini prima di Natale, come mai, essendo la sua una famiglia così ricca e munifica, non si fosse mai interessata all'acquisto di una squadra di calcio, che ne pensava di entrare nel capitale sociale della Lucchese, magari, nominando Umberto Sereni, accanito tifoso rossonero, nuovo presidente.

L'addetto stampa o segretario personale che dir si voglia, ci aveva risposto dicendoci che il senatore non era in grado di rispondere alle domande poiché non particolarmente ferrato sulla materia. "Ho anche provato a buttare giù una bozza con le risposte, ma non se n'è fatto di nulla. La sensazione è che non intenda rispondere". Replicammo che, qualora non avesse risposto a domande così semplici e così facili avremmo pubblicato la notizia di questa sua défaillance. Rosati ci disse che non si trattava di una notizia pubblicare il rifiuto di un'intervista, ma noi aggiungemmo che ciò che fa notizia non lo decide l'addetto stampa di un senatore né, tantomeno, un senatore sia esso del Pdl o del Pd o di qualunque altro partito. Alla fine, decidemmo di buon grado di attendere fino alle 23.59 di oggi una eventuale telefonata del senatore che, ci è stato detto, era indaffaratissimo a Roma e in procinto di partire per un viaggio all'estero. L'addetto stampa di Andrea Marcucci, tuttavia, aveva anche provato a trovare una sorta di compromesso dicendoci che il senatore era disponibilissimo, appena uscito il nuiovo quotidiano on line La Gazzetta di Lucca, a rilasciarci una intervista a 360° sulla città di Lucca. Ci è venuto spontaneo domandarci, ma ce lo siamo tenuto per noi, se il progetto di ristrutturazione del Porta Elisa e la Lucchese, con tutto quello che comportano, siano, forse, cose di un altro mondo e non di questa città.

Manca un minuto alla mezzanotte e la telefonata di Andrea Marcucci non è arrivata. Abbiamo sempre pensato che le interviste i politici le dovrebbero fare a prescindere, visto che sono pagati profumatamente e con denaro pubblico proprio per rispondere di ciò che fanno e di ciò che pensano. Purtroppo e il discorso va allargato a tutti i deputati e a tutti i senatori di questo Paese compresi ministri, capi di Governo e presidenti della Repubblica, qualcuno li ha abituati male dal momento che si sentono in dovere e, soprattutto, in diritto, di rispondere solo quando ne hanno voglia e a chi vogliono a seconda della importanza della testata che li contatta.

Ebbene, www.gazzettalucchese.it non è il Corriere della Sera né Repubblica o quotidiani più o meno blasonati. E' solamente un notiziario on line che vuole informare sulle vicende che interessano la Lucchese. E che vive con i soldi propri che si guadagna chi ci lavora e con la poca pubblicità che raccoglie. Noi credevamo che Andrea Marcucci con il quale l'autore di queste righe, a dire il vero, ha avuto, sin da quando scriveva sul Corriere della Sera e sulla Nazione, un rapporto un po' conflittuale, giornalisticamente parlando, volesse e avesse piacere a entrare nel merito della vicenda Porta Elisa e via dicendo. Invece, non è stato così. Anzi. Ne prendiamo atto e ringraziamo, ugualmente, il nostro parlamentare al quale diciamo, con tutta sincerità, che il potere con la P maiuscola, o con la p minuscola che dir si voglia, di qualunque colore sia dipinto e a qualsiasi principio si appelli e faccia riferimento, non ci attrae né ci lusinga. E che se qualcuno ci chiede o ci ha chiesto un'intervista noi, anzi, il sottoscritto, non solo accetta con piacere e gratitudine, ma le risposte, per una forma di rispetto verso l'interlocutore qualunque esso sia, se le scrive da sé.  

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