Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Sul dibattito "Calcio: per passione o per interesse?" interviene Camillo Auricchio, uno degli imprenditori che trattano l'acquisto della Lucchese: "Basta con il vedere sempre del marcio dietro ogni iniziativa. Tutti i benpensanti cosa stanno facendo per questa città?"
25/02/2011 17:14
Sul dibattito aperto dal nostro lettore Filippo Barsotti in merito al calcio inteso come passione o come grimaldello per accedere ad altri settori più redditizi, dopo la replica di Aldo Grandi, arriva la posizione anche di uno dei diretti interessati a rilevare la Lucchese, Camillo Auricchio, che pubblichiamo di seguito integralmente.
"Chi fa o'bene adda muri' accise", è un'espressione molto cara ad un uomo senza radici a cui manca comunque la sua città e la sua cultura. L'ho sempre sentita da bambino in particolare dalla mia mamma. Tradotto nella lingua di Dante vuol dire: "chi fa del bene merita solo di morire ammazzato". La mia mamma non ha inventato niente anche il nostro povero Gesù ha fatto la stessa fine. Non si può fare del bene ad una città dove tanti sono pronti a vederci sempre del marcio, degli interessi oscuri dietro tante azioni, attività, iniziative. Io penso che la vita è un'esperienza bellissima e vale la pena di provare a far capire alla gente che essa è un passaggio ed è meglio cercare di viverla bene e di dare il massimo delle possibilità a tutti. Io ho dimostrato a tanta bellissima gente di questa bellissima città che si può dare di più credendo in noi stessi e fondando tutto sul rispetto degli altri. Dopo il rispetto vengono il profitto e gli interessi personali. Provo a chiedere a tutti questi falsi benpensanti cosa fanno di utile per questa città, per tutte le famiglie in difficoltà, per i disabili, per lo sport minore e non visibile che ha una funzione sociale eccezionale e potente. E poi mi chiedo: "Perdo del tempo a scrivere queste righe?". Ma i romantici innamorati della vita non si scoraggiano mai. Sono forti, non li ferma nessuno nemmeno i poveri mortali che non hanno capito il senso della vita.
Camillo Auricchio - uno dei moschettieri ("il manager della felicità")
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