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Presidente Biagioni, benissimo sparare contro politicanti e imprenditori assenti, ma la Lucchese non può prendere penalizzazioni di alcun genere per il mancato rispetto delle scadenze

23/04/2011 10:40

I giocatori hanno avuto il loro incontro con la società e, stando a quanto dice Carloto, il capitano, sono rimasti soddisfatti di sapere che, entro il 10 maggio, riceveranno un piano di rientro con tanto di date di pagamento degli stipendi arretrati. Mai, lo confessiamo, avremmo immaginato, anche solo un anno fa, che la Lucchese sarebbe arrivata a questo punto; arrivata, cioè, a dover dare delle spiegazioni su come e quando tirare fuori 250 mila euro per far fronte agli impegni verso la squadra. Che tristezza!

Ormai, colui il quale aveva portato entusiasmo e soldi e aveva dato la sensazione che anche qui, da noi, si potesse fare calcio sul serio, ha mollato il timone. Giovanni Valentini da Prato, presidente della Valore di Prato socio di maggioranza della Lucchese, ha tirato, definitivamente, i remi in barca e della Lucchese non vuol sentir parlare. A suo avviso, nei suoi confronti e verso la società Valore sono stati commessi veri e propri atteggiamenti persecutori e denigratori al punto che, è, a suo avviso evidente, che la città di Lucca non vuole la Valore tra i piedi.

Che alla Valore alcune forze politiche, vedi Pd e Governare Lucca, vedi Tambellini e Angelini, ma non solo, abbiano potuto creare qualche problema, è sotto gli occhi di tutti. Una pratica come quella dello stadio Porta Elisa, fiore all'occhiello per la città e unico modo per portare avanti la Lucchese nel corso degli anni, è stata osteggiata con tutta una serie di ritardi-osservazioni che, tuttavia, non l'hanno, ancora, resa del tutto irrealizzabile. Il fotovoltaico a San Donato, dopo le recenti decisioni del Governo, ha perso gran parte dell'attrattiva che aveva con conseguente perdita di... valore. Viale Einaudi e Sant'Anna sono arrivati al terzo anno di ritardo con tutto ciò che, economicamente e per una grande impresa immobiliare come la Valore, questo significa. Con tutto ciò, però, la decisione di abbandonare la società nel mare in tempesta dell'incertezza non ci è piaciuta.

Noi riconosciamo a Giovanni Valentini il diritto di scegliere cosa fare senza dover rendere conto a nessuno perché, alla fine, i soldi li ha cacciati lui. E non possiamo non biasimare politicanti e imprenditori che, buoni e pronti alla critica mordace, quando c'è da mettere mano al portafoglio, si defilano. Però...

Però, c'è un però. Giovanni Valentini non è solo deluso e amareggiato. E', anche, molto, ma molto incazzato in cuor suo. Per aver scommesso sulla Lucchese ed aver perso tempo e denaro; per aver creduto a chi gli aveva promesso strade asfaltate pronte per essere percorse e, invece, si è trovato davanti vie sterrate, pressoché impraticabili. Ma non possono essere stati solo questi i motivi che hanno determinato un repentino dietrofront.  Perché, chiediamo al presidente Fabrizio Biagioni portavoce della Valore Spa, la società pratese ha tirato, improvvisamente, il freno a mano? C'è chi dice che erano già due anni che tale passo era stato prospettato al socio di minoranza. Vero? Falso? Qualcuno può spiegare come stanno le cose?

Comunque sia, a nostro avviso e salvo la cordata Carruezzo-Contino, solo una coppia può aoiutare la Lucchese a iscriversi al campionato di C1 della prossima stagione: Giuliano Giuliani e Paolo Giovannini e sarà, magari, per questa ragione che, il diesse, non ha ancora firmato per qualche altra società? La Lucchese non può non iscriversi al prossimo campionato. Sarebbero una beffa e un danno di immagine spaventosi per l'intera città. Paolo Giovannini ha promesso lacrime e sangue pur di riuscire nell'intento e noi gli crediamo. Così come crediamo a Giuliano Giuliani. E, consentitecelo, anche a Giovanni valentini che ha promesso una Lucchese senza penalizzazioni e ha garantito che avrebbe pagato tutto nei termini stabiliti. Penalizzazioni? No, caro Giovanni Valentini o Gruppo Valore che dir si voglia. Questa ipotesi non rientra nei nostri pensieri né dovrà esserci perché, altrimenti, gli unici e soli responsabili della eventuale penalizzazione societaria sarete voi! Occhio, quindi, a essere coerenti: giusto sottolineare le carenze e le mancanze di una classe dirigente economica cittadina che non sa trovare anche un solo imprenditore disposto a credere in un progetto, ma giusto anche assumersi fino in fondo le proprie responsabilità. Salvo, poi, chiederne il riconoscimento da parte di tutti.

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