Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Prima che... il Gallo canti: i genovesi riprendono il mare, Giuliano Giuliani non può e non deve fallire

30/05/2011 09:25

Il titolo di uno dei più bei libri di Cesare Pavese, Prima che il gallo canti, può essere preso a prestito per annunciare - lo ha già fatto il quotidiano La Nazione che, da quando ha annunciato l'arrivo dei genovesi, fa e disfa a suo piacimento: così, dopo averne strombazzato l'arrivo, annunciata la firma dell'accordo, adesso fa sapere che Luigi Gallo, colui che i tifosi juventini amano più di ogni altra persona al mondo (ha contribuito al fallimento del Torino ed è finito in manette per una fidejussione fasulla) abbandona il campo - che i Genovesi avrebbero tirato i remi in barca. Noi che, fortunatamente, non abbiamo mai avuto né voluto avere contatti con questa gente, registriamo e, nel caso si trattasse di notizia confermata, esultiamo.

A sentir dire Gallo, la Repubblica di Genova aveva già pronti giocatori di squadre di serie A pronte a dare i loro ragazzi alla Lucchese, ma gli imprenditori, quando hanno letto che la città non èera contenta di questa trattativa, hanno deciso di andarsene. E menomale. Via, ma a calci nel sedere e con tanto, se fosse possibile, di foglio di via obbligatorio per le questioni sportive. Lucca e la Lucchese vogliono gente onesta che non abbia, alle spalle, vicende giudiziarie per le quali, una persona normale cresciuta e vissuta fino alla meta del secolo appena passato, si sarebbe vergognata ad uscire di casa. Adesso, purtroppo, il mondo va alla rovescia e nei curriculum vitae un eventuale fallimento d'impresa costituisce un titolo di merito se non, addirittura, una condizione sine qua non per tentare la scalata al successo. Ma tant'è. Noi, evidentemente, apparteniamo ancora al Novecento, se non prima e non ce ne vergognamo.

Cosa farà, adesso, la Valore spa? Non lo sappiamo, ma sappiamo cosa faremmo noi al suo posto: conferenza stampa e tentativo di raggiungere, comunque, un acccordo con Giuliano Giuliani. Quest'ultimo, però, non ha più scuse né deve avere esitazioni di sorta: se, veramente, i liguri se ne andranno, lui deve essere pronto a fare un'offerta credibile e, a quel punto, Giovanni Valentini non potrà rifiutare perché, altrimenti, si assumerà la responsabilità di aver fatto chiudere i battenti alla società rossonera. La Cipriano Costruzioni non ha scelte: se vola vale, se non vola è vile.

Aldo Grandi

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