Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Giuliano Giuliani non era all'assemblea dei soci: noi eravamo, mentalmente e affettivamente, con lui. Si è dimesso il collegio sindacale. La settimana prossima nuova assemblea dei soci per nominare gli organismi societari
15/06/2011 00:14
E' finita nel peggiore dei modi. Almeno secondo chi scrive. Il gruppo Valore si è sbarazzato della Lucchese Libertas 1905 rifilandola alla cordata dei genovesi con in testa Luigi Gallo, Maurizio Montali, Marco Gianfranceschi e Giuseppe Bulleri. Eravamo abituati a una Lucchese priva di Giovanni Valentini che, da un po' di tempo, era scomparso dalla circolazione, ma non ci abitueremo tanto facilmente alla sparizione, più o meno sostanziale, di Giuliano Giuliani. E non solo perché era ed è quel personaggio che tutti conosciamo e con il quale abbiamo imparato a convivere e a discutere e, anche, a litigare, ma perché era l'ultimo legame che avevamo con la città di Lucca e i lucchesi. Giovanni Valentini ha dovuto, spinto dagli azionisti della Valore di Prato, scegliere chi gettare dalla rupe e la Lucchese ha fatto, davvero, un bel salto.
Marco Valentini era, poche ore fa, molto soddisfatto di essersi liberato di cotanta zavorra di colore rossonero. "La prossima settimana - ha detto al termine dell'assemblea - la nuova proprietà terrà una nuova riunione nel corso della quale saranno nominati anche i nuovi organismi societari, a partire dal consiglio di amministrazione per finire con il collegio sindacale che, oggi, si è dimesso in blocco. Naturale conseguenza visto che avevano iniziato un'avventura con dei soggetti che, a questo punto, non ci sono più. Oggi, nello studio del notaio Lettera di Albenga, abbiamo firmato il passaggio delle quote. Se ci sono state delle modifiche? Su questo argomento preferirei non dilungarmi".
Povero Giuliano Giuliani! Costretto a convivere con chi avrebbe fatto carte false per non troverselo accanto. Bel tiro e bella inchiappettata gli hanno tirato i colleghi della Valore di Prato. Anche se, razionalmente, possiamo capire la decisione di scappare per non morire, umanamente e eticamente, l'atteggiamento della Valore di Prato e della sua dirigenza è, a nostro avviso, da biasimare in toto. Vedremo, adesso, se era la Lucchese a far da zavorra alla Valore e se questa riprenderà quota uscendo dalla crisi immobiliare che attanaglia l'intero settore delle costruzioni.
Dopo aver sparato ad alzo zero contro questa cordata, non ci sentiamo né ci passa per l'anticamera del cervello di accoglierla a braccia più o meno aperte. Quello di oggi, dopo il fallimento e i giorni nefasti e infausti di Fouzi Hadj, è il giorno più brutto. Noi non ammainiamo la bandiera. Continueremo a fare informazione e a scrivere quello che ci pare. I presidenti e i soci passano, la Lucchese resta.