Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Ora pensiamo, seriamente, a salvare la Lucchese, ma, permetteteci di levarci anche qualche sassolino dalle scarpe

22/06/2011 18:20

E' finita. Almeno così sembra leggendo il comunicato diffuso dalla Nice srl proprietaria dell'80 per cento delle quote della Lucchese, quelle cedute troppo frettolosamente dalla Valore spa. Già, lo avevamo detto sia a Valentini sia a Biagioni che l'operazione andava pesata e analizata e che, alla fine, sarebbe stato meglio non farne nulla. Invece, loro, niente, a ripeterci di continuo che dovevano vendere per forza a chiunque accettasse di comprare, il tutto per alleggerire la zavorra che stava trascinando la Valore nel fango. Sappiamo tutti, poi, come è andata a finire e la notizia che Galli, Bulleri, Montali e Gianfranceschi hanno rinunciato ai propositi, non ci ha colto di sorpresa più di tanto. Magari, questo sì, ce la aspettavamo più in là, ma, onestamente, con quel che è successo in questi giorni, i genovesi, che stupidi non sono, hanno compreso che la situazione era ed è tutt'altro che facile da comprendere e affrontare. Se, poi, non hai soldi e li vorresti dalle banche che, però, chiedono garanzie con i controcazzi, allora è ancora più arduo andare avanti.

Sì, perché nella nota diffusa ieri sera i liguri se la sono presa un po' con tutti salvo che con coloro i quali hanno fatto loro da grancassa diffondendone programmi, progetti, intenzioni e propositi. Così, nel mirino dei... Galli sono finiti, a turno, Giuliano Giuliani colpevole di aver fatto perdere troppo tempo - ma quando? -, parte dei mezzi di informazione - noi di Gazzetta Lucchese e Il Tirreno - rei di non aver accolto bene lo sbarco della flotta arrivata dal Golfo del Tigullio, le istituzioni politiche, gli istituti di credito. Questi ultimi, a quanto pare, non avrebbero aperto i cordoni della borsa perché, presumibilmente, le garanzie offerte dai richiedenti non erano sufficienti, gli arresti e l'inchiesta Volpe nel deserto hanno fatto il resto.

Vorremmo, innanzitutto, noi di Gazzetta Lucchese, ringraziare quei lettori che, nelle ultime settimane ci sono stati vicino, nonostante chi scrive si sia rifiutato, sin da subito, a qualsiasi colloquio con la nuova dirigenza e, quindi, si sia trovato a corto di notizie provenienti da quelli che erano diventati i nuovi padroni del vapore. A differenza di qualcun altro che, al contrario, di notizie ne aveva a bizzeffe, peccato che fossero sempre e soltanto quelle che provenivano dalla flottiglia ligure. Noi non ce l'avevamo né ce l'abbiamo con i Bulleri, i Gallo, i Montali o i Gianfranceschi che nemmeno conosciamo. Noi abbiamo fatto, solo, della buona informazione, dicendo ciò che, altri, hanno preferito tacere chissà, poi, per quale motivo. Non solo umiltà servirebbe, ma anche professionalità, qualche volta. Adesso, però, è arrivato il momento di rimboccarsi nuovamente le maniche e cercare, davvero, di salvare la Lucchese, con i soldi, quelli veri, contanti o cash che dir si voglia, con i bonifici concreti, con le garanzie toste, non con i discorsi, i proclami o i comizi destinati sempre agli stessi pronti ad accoglierli a bocca aperta. Un saluto speciale va al collega Luca Tronchetti con il quale abbiamo condiviso questo percorso e a quei colleghi che, invece, hanno scelto un'altra strada. In fondo, tutti abbiamo operato in buona fede solo che, capita, non sempre i risultati sono quelli voluti.

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