Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
A tutti i partecipanti al vertice organizzato dal sindaco con la cordata dei Genovesi e il socio di minoranza, i saluti e gli auguri, cordiali e sinceri, di... Fouzi Hadj
27/06/2011 00:46
Ci metteremmo a ridere se non ci venisse da piangere. Alla fine Giuseppe Bulleri e Marco Gianfranceschi, spalleggiati dal dottore commercialista ed ex terzino della Lucchese Marco Serpi e dall'avvocato Petrocelli, incontreranno Giuliano Giuliani, accusato di essere l'unico, vero responsabile del mancato funzionamento della società rossonera. Nel corso della conferenza stamp (sic!) svoltasi presso l'aula... magna del ristorante la Locanda di Bacco con annessa Domus Romana di via Cesare Battisti, i Genovesi avevano dichiarato che, se Giuliani rinunciasse una seconda volta all'esercizio del diritto di prelazione, avrebbero, immediatamente, tirato fuori i soldi per pagare le scadenze imminenti della società di viale San Concordio. Altrimenti, la società resterebbe ingessata per via di una clausola contenuta nell'articolo 7 dello statuto e non si potrebbe procedere, parole testuali, a aumenti di capitale o finanziamenti in conto soci. Il sindaco Mauro Favilla, di fronte all'appello lanciato dalla cordata proveniente dal Golfo del Tigullio, ha risposto subito di essere pronto a fare da mediatore - ma fino ad oggi, dov'era? Probabilmente in altre faccende affaccendato - così come anche l'avvocato Petrocelli che non ricordavamo così visceralmente attaccato ai colori rossoneri. Appuntamento, quindi, fra poche ore, forse a Palazzo Orsetti. Da un lato Bulleri, Serpi e Gianfranceschi per la Nice srl, dall'altro Giuliani per la Cipriano Costruzioni; i primi a rappresentare l'80 per cento, l'ultimo, appena, il 20.
Giuliani è stato chiaro: "Io sono anche pronto a firmare nuovamente un pezzo di carta con cui rinuncio alla prelazione, ma prima voglio che questa gente dimostri di voler pagare, concretamente, le spese che ci sono, perché fino ad oggi non hanno tirato fuori un euro. Paghiamo insieme, davanti ai creditori, Cassa di Risparmio di Lucca compresa. Contestualmente alla firma del mio disimpegno, altrimenti, visto che hanno la maggioranza assoluta, facciano ciò che credono. Io, per mio conto, i debiti li pago tutti". I Genovesi, in realtà, sono alla frutta e se non riescono a trovare il bandolo della matassa, rischiano di restare fermi al palo. Non hanno soldi e anche quelli che hanno chiesto alle banche, se li sono visti rifiutare. Sono andati, così hanno detto, presso il Banco di Lucca con un pacco di titoli classificati, secondo il dottor Serpi, ex presidente dell'ordine dei commercialisti lucchesi, con una triplice AAA, ossia affidabilissimi. Hanno chiesto poco più di 200 mila euro per saldare gli stipendi dei giocatori che scadevano il 24 giugno (sic!). Questo vuol dire che al Banco di Lucca, dove è stato acceso dalla Lucchese il conto presso la Lega, i nuovi padroni del vapore sono andati non per versare soldi e saldare il debito come avevano dichiarato firmando l'atto di compravendita delle quote della Valore, ma per chiedere soldi perché non ne hanno. A quanto pare il direttore generale dell'istituto di credito, proveniente direttamente da Ravenna, avrebbe manifestato qualche perplessità o, quantomeno, avrebbe chiesto del tempo, tempo che, i nostri amici, non hanno a disposizione viste le scadenze. Alla Cassa di Risparmio di Lucca, dove si erano recati per la rata del muto dei terreni di San Donato, dicono che ai vertici della banca siano venuti i capelli bianchi in testa dopo il colloquio e che qualcuno, allarmato e incazzato oltremisura, abbia chiamato subito Giuliano Giuliani intimandogli di pagare, lui e i soci della Lucchese, vecchi o nuovi non importa, i 460 mila euro di debito maturati dopo un anno di morosità.
L'appello alla città di Petrocelli e Serpi suona come una sorta di 'diamogli una mano' altrimenti chissà cosa succede. Ridicole, peraltro, le osservazioni sulle presunte deficienze contabili riscontrate nella documentazione della Lucchese: il contratto firmato davanti al notaio di Albenga contempla, al contrario, il pieno riconoscimento della bontà, validità e correttezza della contabilità della società di Valentini e Giuliani. Quando il collega Fabrizio Vincenti ha chiesto lumi, si è sentito attaccare in maniera indecorosa. Che cosa, dunque, accadrà in questo vertice se, veramente, dovesse tenersi fra poche ore come previsto? Un suggerimento ai presenti: occhio alle mosse che fate, perché il rischio, magari non imminente, ma fra qualche mese, di dover dare delle spiegazioni esaurienti e non certo a noi, esiste. Eccome. Un saluto e un augurio anche, ci permettiamo di provare a indovinarne il pensiero, da... Fouzi Hadj