Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Che vergogna! Cari Bulleri, Gallo e Gianfranceschi, se avete ancora un po' di dignità, levate l'ancora e tornatevene a casa. La palla passa, ora, ai tifosi

30/06/2011 22:33

Giuro! Raramente, in vita mia, mi è capitato di vergognarmi per qualcun altro. Eppure, oggi pomeriggio, questo è accaduto. Mentre mi trovavo a Firenze a presentare, con Giampiero Mughini, un caro e vecchio amico e maestro quale fu Fidia Gambetti, scrittore, poeta e giornalista, sono stato tempestato dalle telefonate di colleghi, amici e tifosi che volevano sapere che cosa stesse accadendo alla Lucchese. Addirittura, un signore, mi ha chiesto se era vero, come riportava un altro sito web, che la Cassa di Risparmio di Parma aveva concesso i 32 mila euro ai genovesi. E mi domandava come mai Gazzetta Lucchese non avesse scritto la notizia dell'improvviso salvataggio. Gli ho risposto come sempre faccio quando qualcuno mi cita articoli o notizie diffuse da colleghi su giornali o siti web. Se non lo abbiamo ancora pubblicato noi di Gazzetta Lucchese, vuol dire che non è una notizia sicura.

E' una battuta, dettata, forse, anche da una presunzione ingiustificata, ma è, in effetti, proprio così. Infatti, poco dopo, senza che noi avessimo dato la notizia dell'avvenuto finanziamento concesso a Bulleri e Gianfranceschi dalla Cassa di Risparmio di Parma, ecco arrivare la telefonata con cui mi si comunicava che era saltato tutto e che la Lucchese, a quel punto, era, ormai, finita.

E invece no! Gente come Paolo Gianni e Nicola Benedetti che non ha mai smesso di sperare che i genovesi se ne tornassero a casa, sono corsi a Firenze con un assegno già pronto per pagara la tassa di iscrizione di 32 mila euro e mantenere un filo di speranza. Lucca è stata salvata da queste persone che hanno messo mano al portafoglio, volenti o nolenti, e hanno sborsato, chi più chi meno, quanto serviva per fare questo passo. Ma non basta.

Domani mattina, se la dignità ha ancora un senso e se questa città ha ancora un cuore e un cervello funzionanti, Giuseppe Bulleri deve dimettersi dalla carica di amministratore della Lucchese Libertas 1905; non solo. Gianfranceschi e Bulleri devono concordare con Giovanni Valentini un appuntamento presso un notaio per annullare il contratto di vendita delle quote e azzerare, nuovamentel la questione. Solo allora, solamente a quel punto, entrerà in scena Giuliano Giuliani che cercherà di portare dei soci pronti a saldare id ebiti e a iscrivere la società. Condizione sine qua non, però, è che i Genovesi se ne vadano una volta per tutte. In questo senso la figura che hanno fatto è stata davvero barbina. Diremmo ai limiti del darsi delle martellate sugli attributi. Pensavano, forse, che i Petrocelli e i Serpi riuscissero a far conoscere qualche banca più propensa a concedere finanziamenti? Ma gli istituti di credito lucchesi non sono quelli messicani e godono di una tradizione di cui andare orgogliosi nello sviluppo del sistema economico europeo.

E ora un appello ai tifosi e alla città. Ci avete attaccato, accusato, rimproverato di tutto e di più. Alla prova dei fatti, però, avevamo ragione, ma non per questo vi stimiamo di meno o ce l'abbiamo con noi. Tutti, chi più chi meno, possono sbagliare, importante è che lo facciano in buona fede. Ne sa qualcosa, purtroppo, chi scrive. Adesso, però, la Lucchese ha bisogno di voi, del vostro entusiasmo e della vostra passione, perché non è giusto sprofondare in Eccellenza non perché sia un girone dantesco, ma perché questa città ha, al suo interno, forze vive e oneste che sono disposte a credere e a lottare pur di sopravvivere e non mollare. Non è più, credetemi, una questione di calcio legata a un pallone che viene preso a calci. E' qualcosa di più. E' quel sentimento comune e profondo che fa di Lucca una piazza unica, scettica, ma concreta, capace di illuminarsi quando meno te lo aspetti. Adesso il testimone di questa ipotetica staffetta passa a voi e siete voi, con la vostra intelligenza, con la vostra arguzia, con la vostra ironia, con la vostra determinazione, che potete dare il calcio finale.

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