Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Tutti di corsa, tutti di fretta, ma qui è morto qualcosa, qui sono morti entusiasmo, passione, gioia e sofferenza. Non si può far finta che niente sia successo

20/07/2011 07:08

Certo, ormai, a questo mondo, se ne vedono e se ne sentono di tutti i colori. Il colpevole è sempre più innocente e l'innocente è sempre più colpevole. Onestà, probità, lealtà, affidabilità sono parole che non hanno più un senso. Oggi si divora tutto e non solo a tavola. Si corre e si va di fretta perché non c'è tempo per pensare, perché il tempo incalza, perché chi ha tempo non aspetti tempo, perché chi si ferma è perduto. Così facendo non si ha nemmeno la possibilità di riflettere, di digerire il rospo o, casomai, anche di sputarlo, di inchiodare ognuno alle sue responsabilità. Prendete, ad esempio, quel che è accaduto alla Lucchese Libertas 1905. E' morta, sepolta, con lei se ne sono andati in fumo tre anni di sogni, gioie, entusiasmo, passione, fiducia. Il colore rossonero è in lutto, ma non esiste alcuna possibilità di elaborarlo perché, dicono, è tempo di muoversi se non vogliamo perdere la serie D e rischiare di scomparire, per un anno almeno, dal mondo del calcio.

Già. Peccato, perché se non fosse per la drammatica verità di queste enunciazioni, ci sarebbe davvero da fermarsi non un anno, basterebbe una settimana, fare mente locale e, poi, prendere qualcuno, così, a caso nemmeno poi tanto, e a calci nel culo spedirlo chissà dove. Come si fa a far finta che niente sia successo, a far finta che Giovanni Valentini ha mandato a puttane un progetto straordinario; che sempre Giovanni Valentini ha venduto la Lucchese a una cordata di morti di fame come la Nice srl di Genova? A far finta che Giuliano Giuliani ha fatto anche l'impossibile per salvare capra e cavoli quando, invece, ha fatto il possibile questo sì, ma, poi, si è fermato? Come si fa a far finta che una grossa fetta della collettività rossonera era disposta a stendere i tappeti rossi ai Gallo, ai Gianfranceschi, ai Montali e ai Bulleri? Come si può far finta di non aver vissuto tre stagioni esaltanti su e giù per gli stadi di mezza Italia? A fingere di non aver, come, invece, è avvenuto, sofferto e goduto da matti nel vedere, finalmente, a Lucca, una società con i fiocchi?

No, bisogna far finta, almeno per ora, di non aver mai visto né vissuto tutto questo. Anche se ricominceremo, per bene che vada, dalla serie D, da quei campi da dove, con fatica, ma con orgoglio, la Lucchese era emersa vincitrice. E invece, nemmeno il tempo di respirare, ed ecco, di nuovo, il fallimento. Benedetta magistratura se vorrà mettere le mani in questo ginepraio o verminaio che dir si voglia per scorpire eventuali irregolarità. Noi, cari ex o tutt'ora soci della defunta Lucchese Libertas 1905, in vacanza ci siamo già stati e, fino a quando non sarà fatta giustizia e chiarezza, continueremo a non fingere e a pretendere che, qualcuno, renda conto a qualcun altro per quello che è accaduto.

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