Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Tutti finocchi con il culo degli altri: no alla proposta di Ascom Confcommercio sui pedaggi per i posti auto da destinare alla Lucchese
27/07/2011 00:25
Abbiamo voluto attendere un po' prima di dire la nostra sulla proposta avanzata da Ascom Confcommercio e, in particolare, dalla Commissione Centro Storico e dal Consorzio Centro Commerciale Città di Lucca per correre in soccorso della futura Lucchese. Volevamo, infatti, aspettare alcune prese di posizione che, a dire il vero, non ci sono state e questo, più di ogni altra cosa, ci ha fatto pensare. Conosciamo i dirigenti Ascom e, forse proprio per questo, siamo rimasti sbigottiti nel leggere la richiesta o meglio, la ricetta per guarire i mali della società rossonera prossima ventura. Addirittura, Ascom suggerisce in quali strade del centro realizzare nuovi stalli a pagamento ammettendo, bontà sua, che l'iniziativa porterebbe soldi anche nelle tasche dei negozianti in periodi di bassa stagione. Ovviamente il denaro non lo tirerebbero fuori loro, i commercianti, bensì il Comune di Lucca e la Metro, che gestiscono i parcheggi e coloro che tali parcheggi dovranno pagare, cioè i cittadini che vivono fuori dalle mura. Gradiremmo che Rodolfo Pasquini e Ademaro Cordoni, massimi rappresentanti di Ascom Confcommercio, ci facessero, pubblicamente, conoscere il nome di chi ha partorito un'idea così geniale. Ma non è tutto. Nella proposta si cita, a mo' di esempio, quanto avvenuto negli anni Ottanta, sempre con Favilla sindaco, a favore dell'allora presidente della Lucchese Egiziano Maestrelli. Anche all'epoca, infatti, parte dei soldi derivanti dai pedaggi sui parcheggi finivano nelle casse della Lucchese. A dirla tutta in quegli anni furono diversi i favori che l'amministrazione democristiana rese ai padroni del vapore rossonero, basti pensare alle licenze edilizie per la costruzione dei supermercati Supéral. Per l'amor di Dio, tutto in regola, ma permetteteci di ricordare che, tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio degli anni Novanta, in tribuna Vip, la domenica, siedeva l'intera giunta comunale provvista di tessere, presumibilmente, omaggio fornite dalla società di viale Diaz. E, almeno per chi scrive che i politici, a qualunque razza appartengano, non li ha mai potuti vedere, non era un grande spettacolo. Adesso, quindi, ecco che Ascom Confcommercio rilancia l'idea che, a nostro avviso, va bocciata senza se e senza ma. Questa volta hanno ragione coloro che sostengono l'esistenza di ben altri problemi a Lucca che non quello relativo alla squadra di calcio. E lo dice chi, alla Lucchese, dedica, da anni, passione, tempo e denaro. Tuttavia, in questo anno di grazia 2011, con una crisi economica che sta mettendo in ginocchio gli elementi più deboli del sistema, è assurdo, non tanto, pensare che sia possibile aiutare con soldi provenienti da altre fonti che non siano quelle consuete e dirette, la Lucchese; quanto che la famiglia Maestrelli, Riccardo in testa e il suo socio in affari Andrea Bacci, possano anche solo pensare di accettare una offerta del genere. Lo diciamo da sempre che le società di calcio devono imparare a campare da sole, senza piangere a destra e a manca e senza percepire soldi pubblici o parapubblici. Se, davvero, Riccardo Maestrelli vuole emanciparsi dalla figura paterna e provare a calcare le medesime imprese sportive, deve osare, a cominciare dall'acquistare, da solo, l'intero pacchetto di quote della nuova Lucchese cedendo, poi, il 40 per cento a quesi soggetti, ce ne sono già tanti disponibili, che vogliono partecipare a questa avventura senza svenarsi o rischiare più di tanto. Vola solo chi osa, lo abbiamo scritto e lo ha scritto, per primo, Luis Sépulveda nel suo Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. Quanto ai soldi derivanti dai pedaggi sui nuovi posti auto in centro, forse l'Ascom dovrebbe rendersi conto che il Comune non ha un euro nemmeno per rimediare alle schifezze di indecoro urbano che ha realizzato nella immediata periferia. Inoltre, sarebbe il caso di far capire un po' a tutti che non esiste solo e solamente il centro storico. I tifosi, forse, ci resteranno male, ma noi odiamo ogni forma di assistenzialismo o anche solo di finanziamento più o meno mascherato proveniente da enti pubblici, parapubblici, fondazioni e partiti politici. Se, al di fuori di questi soggetti, c'è chi vuole tirare fuori soldi per la Lucchese, sarà il benvenuto, a cominciare, proprio, dai commercianti Ascom Confcommercio del centro storico.