Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Ingiusti, ma comprensibili i cori contro Giuliano Giuliani: eppure, chissà cosa avrà pensato l'ex presidente rossonero oggi pomeriggio? Vi ricordate, quando, per riprendere una coppa che non valeva niente e un nome che aveva alle spalle 105 anni di storia, sborsò 50 mila euro?
05/09/2011 00:39
E' stata, quella di oggi, una giornata straordinaria, soprattutto per quello che il pubblico di Lucca ha saputo dare a questa squadra nata in fretta e furia, ma capace di avere, già, una fisionomia. In tribuna, a Porcari, c'erano davvero tutti, tifosi che seguono da anni le vicende della società cittadina e tifosi che, diciamolo pure, da qualche tempo non si vedevano più così partecipi. Se una cosa, questa società, è riuscita già a conquistarsi, è l'affetto e la benevolenza dei supporters rossoneri, amareggiati, delusi e traditi prima da un businessman sirio-armeno e, poi, da una coppia di imprenditori cui avevano delegato carta bianca per la rinascita. E rinascita, a essere onesti, c'era stata. Eccome. Purtroppo, però, c'è stata anche la ricaduta, devastante, in particolare sotto il profilo emotivo.
Oggi pomeriggio, ad un certo punto, i tifosi hanno intonato cori non proprio ortodossi nei confronti di Giuliano Giuliani e Giovanni Valentini. A quest'ultimo riconosco la genialità dell'idea nuovo stadio al Porta Elisa, una ristrutturazione e un progetto che avrebbero consentito alla Lucchese di vivere di rendita per diversi anni, per non dire decenni. Per il resto, quando si è accorto che la sua barca Valore stava affondando, non ha, certo, pensato alla società e ai colori rossoneri. Tutt'altro, esattamente come quando ha venduto, altra bella cazzata, la Lucchese Libertas 1905 alla Nice srl che, ancora, non si capisce cosa l'ha presa a fare.
Quanto a Giuliano Giuliani, però, ho subito pensato a quando, quella volta, uscendo dal tribunale di via Galli Tassi, ci informò che aveva appena speso 50 mila euro per una coppa, quella vinta a Palermo in serie C, e per un marchio che aveva, alle spalle, 105 anni di storia. Ho pensato anche alle volte in cui l'ex presidente rossonero, dopo le dimissioni, guardava la partita nascosto da qualche parte, ma sempre con la sua passione inimitabile. In questa accompagnato da una bella persona quale è, senza timori di smentite, Gabriele Giuliani. Ecco, dispiace che di queste persone si sia perso, finanche, il ricordo. La Cipriano Costruzioni ha tradito la città e la tifoseria, su questo, emotivamente e affettivamente parlando, non c'è alcun dubbio. E Giuliani nemmeno si è ancora reso conto di che cosa vuol dire perdere, come a lui è accaduto, credibilità sportiva. Dopo che, soprattutto, eri diventato e avresti potuto tornare ad essere colui il quale aveva salvato non solo il calcio, ma la città intera dall'umiliazione patita a livello di immagine.
Non c'erano, in tribuna, né Giuliano Giuliani, né Gabriele Giuliani, né Paolo Giovannini né, Paolo Gianni o Luigi Viani o Nicola Benedetti, quest'ultimo per cause di forza maggiore essendo passato ad altra società. Eppure siamo convinti che, alle 15,30, quando la voce di Emiliano Pellegrini ha dato il via alla consueta radiocronaca, anche loro hanno avuto un momento di commozione e di rimpianto. Giuliani non ha ascoltato il cuore, piuttosto il portafoglio e il suo commercialista Paolinelli. Per carità, tutto passa e niente resta, il giorno seguente si è già dimenticato ciò che è accaduto il giorno prima, ma... C'è un ma e per quel ma ci sono persone che hanno osato anche quando osare sembrava rischioso. La Lucchese avrebbe potuto essere, tranquillamente, ancora in C1, Giuliano Giuliani ha dimostrato di essere una buona spalla e, all'occorrenza, anche un attore di palcoscenico, ma ha rinunciato, forse per paura o per mancanza di coraggio, a essere il protagonista di una nuova avventura. Per tre anni, però, ci ha fatto sognare e questo, nonostante tutto, facciamo fatica a dimenticarlo.