Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Io sto con Braglia: ovunque, comunque e contro chiunque
08/03/2008 13:40
Aldo Grandi - La Nazione
E' bene che sia chiara una cosa: la città di Lucca, con la sua tanto conclamata lucchesità, con i politici che si sciacquano la bocca a destra e a sinistra con chissà quali parole di attaccamento alle proprie origini e ai colori rossoneri, è spaccata a metà. Ormai lo hanno capito tutti. Tifosi compresi. A fronte di uno zoccolo duro che non manca un appuntamento, uno zoccolo, diciamolo pure, popolare, c'è una vera e propria carcassa a cui della Lucchese non frega assolutamente niente. E davanti a 450 biglietti polverizzati in poche ore per andare a Massa (anzi, a Carrara) per il derby della rivincita, ci sono stati solo 150 tagliandi venduti a tutto venerdì sera. E hanno anche il coraggio di dirsi entusiasti.
Ha ragione, quindi, Piero Braglia, quando dice che la classe politica e istituzionale non ha nemmeno la capacità di spendere due parole (parole, non soldi!) per incoraggiare questi ragazzi e il loro trainer che stanno cercando di portare la società di via Carlo Del Prete in serie B. Già, ma il calcio è, fondamentalmente, un gioco. Peccato che per questo gioco si mobilitino, ogni settimana, centinaia di persone e milioni di euro. Il circolo del pallone, cari sognori snob, lo vogliate capire o no, fa parte della realtà e, tutto sommato, è anche, nonostante le polemiche di sempre, molto più pulito delle vostre zozzure. Almeno sul rettangolo di gioco. Io penso che chi va allo stadio ha il diritto sacrosanto di criticare. Anche a voce alta. Paga un biglietto, conquista questo diritto. Ma sono coloro che non vanno allo stadio e poi criticano anche che non sopporto. Buoni solo a dileggiare e a vomitare sciocchezze senza sporcarsi nemmeno un poco.
Io, quindi, sto con Braglia che, pur con tutti i suoi difetti, ha, almeno, il coraggio di dire sempre quello che pensa pensando sempre quello che dice. E qui a Lucca, credetemi, sono in tanti quelli che dovrebbero imparare, quantomeno, ad avere la stessa faccia ogni volta che aprono bocca.