Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Giuseppe Bulleri scrive a Gazzetta Lucchese: "Il mio nome non deve essere più associato a quello della Lucchese Libertas 1905"
19/12/2011 23:02
Riceviamo e, volentieri, pubblichiamo questa lettera firmata da Giuseppe Bulleri, ex amministratore della Lucchese Libertas 1905:
Caro Grandi,
dalla lettura dei tuoi articoli, vedo che continui a conferire alla mia persona
ruoli e poteri che ormai da tempo non mi appartengono.
Prendo atto delle considerazioni positive che esprimi nei miei confronti
“buona fede” “uomo di cultura” e te ne ringrazio, ma per rispetto della verità e dello
stato attuale dei fatti, e non per ultimo, per rispetto della mia privacy, ti chiedo
formalmente di non associare le vicende della Lucchese Libertas alla mia persona.
La Lucchese Libertas ha un suo organo amministrativo, di cui ormai da
tempo non ne faccio più parte, e di ciò tutti gli organi di stampa, compreso il tuo
sono stati informati.
Durante gli incontri personali avuti con te, ho spiegato ampiamente i motivi
per cui ho accettato di occuparmi della Lucchese calcio.
Ai tuoi occhi e a quelli della maggior parte dei tifosi e dei cittadini che
seguono le vicende della città, ho sposato una causa persa per motivi di
opportunismo. Nella tua “intersvista” mi hai detto che “per qualche mese sono
stato l’uomo più odiato di Lucca”, in quella sede ti ho spiegato le motivazioni che
mi hanno fatto decidere ad accettare un progetto in cui ho creduto.
Per coerenza al mio modo di essere, pur sapendo di andare contro all’onda
di una opinione pubblica fortemente indirizzata negativamente da posizioni
preconcette e da una insufficiente informazione sui fatti, sono stato esposto a
critiche a mio giudizio in buona parte immotivate.
Come tu stesso più volte hai sottolineato ho rischiato di mettere in
discussione la credibilità della mia persona, conquistata in anni di lavoro e di
impegno nel sociale, guidato sempre ed esclusivamente da un saldo principio di
etica morale e professionale che è imprescindibile dal mio essere.
Ti chiedo pertanto di rispettare la mia volontà.