Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Un consiglio all'attuale dirigenza rossonera: non comprate il marchio e il nome della Lucchese Libertas 1905

01/02/2012 03:26

E' di alcuni giorni fa la notizia che l'attuale commissario liquidatore Covili Faggioli ha deciso di porre in vendita, a trattativa privata, il marchio Lucchese Libertas 1905. Non è la prima volta che accade, purtroppo, una cosa del genere. Già dopo il fallimento Fouzi Hadj Giuliano Giuliani e Giovanni Valentini tirarono fuori la non indifferente somma di 50 mila euro per ricomprare marchio e coppa Italia di serie C dal curatore fallimentare dottor Giannecchini di Viareggio. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e nessuno avrebbe mai immaginato che, a così poca distanza di tempo, ci saremmo trovati di fronte a un'altra offerta del genere.

Il 7 febbraio, martedì, ci sarà la decisione definitiva relativamente al fallimento della società rossonera, attualmente, di proprietà della Nice Srl o chi per lei, dell'80 per cento delle quote e della Cipriano Costruzioni per il restante 20 per cento. La Lucchese Libertas 1905, nonostante alcune operazioni di lifting è e resta una società con molto futuro dietro le spalle e scarso passato davanti. Il commissario liquidatore dovrebbe spiegare come mai, mentre da un lato si fa di tutto per apparire operativi e vincenti, dall'altro si mette in vendita il titolo e il marchio. Una incongruenza evidente. Perché vendere il simbolo della Lucchese Libertas 1905 nome compreso, quando si cerca di, almeno a parole, scongiurare in tutti i modi la dichiarazione di fallimento del giudice?

Fino a qualche tempo fa l'intento era manifesto. La Lucchese veniva portata avanti anche nel campionato di terza categoria non nella speranza, ma nella convinzione che, già dall'anno prossimo, ci sarebbero stati ripescaggi e, in virtù della sua gloriosa tradizione e dei presunti agganci romani, la possibilità di essere spediti, direttamente e senza passare dal via, in C2 o C1. Oggi, che questa certezza è naufragata come la Costa Concordia sugli scogli del Giglio, qual è il senso di tanto iperattivismo?

Di una cosa siamo, però, sicuri: l'attuale dirigenza della Lucchese Libertas 1905 che non sappiamo nemmeno da chi è composta, aborre, più di tutti, il fallimento. Ne è prova, soprattutto, il plauso che, proprio ieri, ha riscosso la dichiarazione del direttore territoriale della Cassa di Risparmio di Lucca Silvano Piacentini intervistato da La Gazzetta di Lucca. Questi ha detto di essere contrario al fallimento della società rossonera, ma è evidente che il suo giudizio è interessato. Le banche, quasi mai sono favorevoli al fallimento anche perché, nella eventualità, sono creditori privilegiati - a meno che non si voglia ricordare il prestito di 220 mila euro concesso dalla vecchia dirigenza della Cassa di Risparmio all'epoca Fouzi Hadj, senza alcuna garanzia -. Se la Lucchese Libertas 1905 dovesse fallire, la Valore di Giovanni Valentini potrebbe finirgli dietro e questo significherebbe, per le casse della Cassa, un botto niente male. E non è certo per i terreni di S. Donato che ci si preoccupa, visto che per gli stessi sia Valentini sia Giuliani avevano prestato garanzie personali per, rispettivi, 900 e 300 mila euro, tra l'altro, almeno i secondi, già escussi da un pezzo.

In tutto questo bailamme eccoti la proposta choc di vendere al miglior offerente e a trattativa privata il glorioso marchio Lucchese Libertas 1905. Noi non sappiamo chi potrebbe essere interessato all'acquisto né ai motivi che potrebbero spingere il potenziale acquirente a fare il passo. Noi, tuttavia, siamo propensi a consigliare l'attuale dirigenza dell'Fc Lucca - che non ha bisogno, precisiamo, dei nostri consigli - di astenersi da qualunque atto in merito. Fc Lucca è nata dall'esperienza, dalla volontà, dall'entusiasmo e dalla passione di imprenditori lucchesi e, adesso, anche di tifosi rossoneri onesti e sinceri che si sono presi a cuore le sorti del calcio in questa città. Al di là degli aspetti affettivi ed emotivi, non c'è alcuna ragione di spendere per acquistare, dal commissario liquidatore, quell nome e quell marchio che dovrebbero spettare, di diritto, al sindaco e a questa città. Quel che importa sono, soprattutto, in questi tempi di crisi, i gesti e le opere e Bruno Russo, Nicola Giannecchini, Marco Gonzadi, Moreno Micheloni, Laura Nannini, Nicola De Luca e Carmelo Sgrò, ne hanno già fatti a sufficienza.

Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Gazzetta Lucchese ai blocchi di partenza: grazie a chi, in tutti questi anni, ci ha voluto bene

E' stata una bella presentazione. Grazie alla capacità di Samuele Cosen ...

Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Giovedì ore 12 agli Orti di via Elisa nasce la nuova Gazzetta Lucchese

Il momento clou è arrivato. Giovedì 30 agosto alle 12 al ristora ...

Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Morto un gallo, ne resta un altro...

Okay. Bruno Russo ha deciso e, appoggiato dalla società, ha scelto di t ...

auto bielle