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In bocca al lupo a Giulio del Fiorentino nuovo direttore di Noi Tv

11/07/2012 18:29

Quando ho letto la notizia che Giulio del Fiorentino è il nuovo direttore di Noi Tv la mente è andata, subito, al ricordo di decine e decine di trasferte fatte su e giù per l'Italia al seguito della Lucchese, trasferte fatte insieme e piene zeppe di ricordi e aneddoti che non basterebbero una intera serata per raccontarli tutti. Già su Gazzetta di Lucca ho voluto rievocare come e quando Giulio del Fiorentino da Capannori approdò alla professione giornalistica o a quello che, all'epoca, poteva dirsi, solo, un buon inizio e niente più. Per questa rubrica e per Gazzetta Lucchese, credo sia giusto aggiungere qualcos'altro.

C'è, lo devo rivelare anche se era e doveva restare una sorta di segreto, un dvd nascosto da qualche parte che è stato girato al termine di una trasferta ad Arezzo, dove la squadra di Piero Braglia, allenatore rossonero, affrontò gli amaranto. Chi scrive, in quella circostanza, seguiva la gara per la Nazione e per Gazzetta Lucchese. Eravamo sul finire dell'incontro, Cesaretti, da poco entrato, ebbe sul piede la palla del gol, ma fallì clamorosamente spingendo il sottoscritto a dare un pugno sul banco. Il rumore suscitò la protesta di alcuni tifosi, uno in particolare, esagitato e, nell'immediatezza, di quelli sempre pronti a rompere le scatole per un nonnulla. Sembrava finita lì, invece, dopo il fischio finale, il tizio si girò verso le postazioni stampa e, rivolto al sottoscritto, iniziò una sequela di improperi a cui non potei sottrarmi.

Davanti alla mia reazione, sia pure solo verbale, il tifoso corse verso di me, saltò la transenna e cercò di colpirmi senza riuscirci. Volarono alcuni schiaffi che colpirono solo l'aria, ma, a quel punto, Giulio del Fiorentino, per evitare un colpo basso che stavo per ricevere, intervenne in mio aiuto. Ecco, Giulio del Fiorentino, per me, è quella immagine, l'immagine di un collega e, soprattutto, amico che, in questi venti anni di frequentazione, pur essendo più giovane ha, sovente, quando si trattava di calcio, preso le mie difese. Con Giulio abbiamo condiviso gioie e sofferenze di questi ultimi anni in rossonero e, mi auguro, ma non ci credo, sarà sempre lui a seguire la Lucchese anche nei prossimi campionati.

Insieme abbiamo fatto una infinità di telecronache e di trasmissioni, dai tempi di Fouzi Hadj a quelli di Giuliani e Valentini a quelli, ultimi, di Russo e Giannecchini. Giulio del Fiorentino è, lo dico con orgoglio, un po' una mia, professionalmente parlando, creatura non nel senso che è stato plasmato, ma nel senso che ha imparato a capire che, prima di arrivare a mangiare un po' di cioccolata è necessario, direi quasi indispensabile, assaggiare un po' di, mi si perdoni il termine e il paragone, merda. In senso metaforico ovviamente. E', questa, una grande lezione di vita che consiglio a tutti coloro che hanno a che fare con il sottoscritto: chi capisce e resiste va avanti, chi non capisce e rinuncia potrà fare, sicuramente, un altro lavoro e essere tra i migliori, ma non questo mestiere almeno per come lo intendo io. Non si può essere giornalisti senza essere, anche, dei rompicoglioni. Giulio lo è stato e lo è anche adesso con, in più rispetto al sottoscritto, una diplomazia e un carattere sicuramente più accomodanti. Per lui, anche se ci vediamo sempre più raramente, sono sempre colui che lo spinse a non rinunciare ai propri sogni per me lui è, ancora, l'amico e collega di mille avventure. Un grande in bocca al lupo caro Giulio. 

 

 

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