Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Qui non si fa politica. Si fa informazione. Libera
04/04/2008 16:24
Aldo Grandi - La Nazione
Una volta tanto eviterò di parlare di Lucchese anche se l'argomento
ha, inevitabilmente, a che fare con i colori rossoneri. Ci sono giunte
alcune proteste relativamente alla pubblicazione della notizia di un
torneo di calcetto per solidarietà ai Bulldog, un gruppo di tifosi
finito nel mirino della procura della Repubblica per tutta una serie di
episodi tra cui le intimidazioni all'interno della curva Ovest.
Premesso che chi scrive, in tempi non sospetti - ricordatevi la seconda
stagione di Fouzi Hadj - ebbe la gratificazione di sentirsi nominare e
cantare durante alcune partite dagli stessi Bulldog (Aldo Grandi pezzo
di m....) e senza che alcuno abbia mai avuto qualcosa da ridire, siamo
stati, insieme agli altri organi di informazione, i primi a pubblicare
la notizia degli arresti con i nomi e i cognomi dei soggetti finiti in
manette. Questo per puro dovere di informazione e già allora ricevemmo
le critiche di chi ci disse che avremmo dovuto evitare di scrivere
dell'argomento perché niente aveva a che fare con lo sport.
Evidentemente si trattava della parte politica opposta a quella dalla
quale le abbiamo ricevute ora.
Noi di GazzettaLucchese, è meglio dirlo subito, non facciamo
politica. O meglio, se fare cronaca come la facciamo vuol dire, per
qualcuno, tingersi di qualche colore, ebbene ha sbagliato di grosso.
Noi non siamo un sito di tifosi, non siamo nemmeno un sito ufficiale.
Siamo un sito di informazioni: sulla Lucchese e sul suo mondo. Non
abbiamo referenti, né padroni, non riceviamo soldi per il lavoro che
facciamo se non quelli che ci procuriamo con quel poco di pubblicità
che riusciamo a trovare. Non dipendiamo, quindi, da nessuno e nessuno,
ovviamente, dipende da noi. Quando il sottoscritto protestò con la
Lucchese e con l'allora direttore generale Massimo Kutufà perché sul
giornalino dei Bulldog si offendeva la sua reputazione - non tanto per
la reputazione né per i cori si doleva l'autore di queste righe, ma
perché gli si contestavano alcune affermazioni rilasciate in
un'intervista di Fouzi Hadj accusandolo di essersele inventate - solo
il presidente osò schierarsi dalla sua parte.
Se c'è, quindi,
qualcuno, che ha avuto a che fare con i Bulldog e con alcuni dei suoi
componenti, questo è proprio chi scrive, ma non certo per piaggeria o
simpatie personali, bensì per ragioni esclusivamente professionali e
per respingere certe accuse. Detto questo nessuno di questa redazione
si è mai sognato di mettere in discussione il lavoro svolto dalla
Procura della Repubblica o di criticare come si sono svolte le
indagini, né i risultati cui queste sono approdate. Potremmo magari
obiettare che la stessa linea - dura e, giustamente, inflessibile -
adottata nei confronti di questi pseudo tifosi la vorremmo vedere
adottata anche in altre circostanze e per reati ben più gravi, ma
questo è un sogno che più volte vediamo mortificato da una magistratura
ipergarantista e dalla cecità dei politicanti da strapazzo di questo
Paese che rimettono in libertà responsabili di omicidi più o meno
colposi e di reati che definire odiosi è un eufemismo.
Noi,
quindi, non abbiamo niente da rimproverarci. Abbiamo solo dato notizia
di un incontro di calcetto e niente di più. Se c'è qualche nostro
lettore che si è sentito mortificato o, addirittura, offeso, accetti il
nostro consiglio: non ci legga più e segua chi - non ne mancano di
esempi - viaggia a senso unico. Noi non andiamo né a destra né a
sinistra e nemmeno al centro. Andiamo dove ci pare. Siamo liberi di
scrivere quello che vogliamo, quando vogliamo, come vogliamo, quanto
vogliamo. Chi ci conosce e ci segue lo sa. Chi non ci conosce e non ci
segue lo scopra se vuole.