Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

"Mister Braglia, permette un suggerimento? E se a Taranto, complice l'infortunio di Bertolini, adottasse un 4-4-2?"

09/04/2008 16:14

 

Aldo Grandi - La Nazione

Lo so che a Piero Braglia i tatticismi fanno venire il nervoso. E che il suo modulo preferito resta sempre quello di Lino Banfi-Oronzo Canà, il 5-5-5. Vorrei però, dall'alto della mia ignoranza calcistica, suggerire al tecnico rossonero un'ipotesi di schieramento per la difficile gara di Taranto con la formazione più in forma del momento. E' anche vero, come dice lui, che a noi degli altri non ce ne deve fregare nulla, ma è altrettanto certo che si tratta solo e soltanto di un suggerimento dettato dalla convinzione che essere più prudenti non vuol dire essere più rinunciatari né, tantomeno, dei rinnegati. Al contrario. Prendere atto della realtà può essere senza dubbio più produttivo che far finta di non vederla.

A Taranto non sarà disponibile, presumibilmente, Bertolini. Partiamo, quindi, da questo presupposto, sapendo benissimo che, qualora il giocatore dovesse recuperare, allora la nostra ipotesi di lavoro potrebbe anche andare a farsi benedire. Contro i pugliesi lanciatissimi verso la vetta del torneo, squadra tosta, che gioca a memoria, che già al Porta Elisa fece vedere di cosa fosse capace, perché non lasciare in panchina sia Cesaretti, sia Cangi? Ecco che, davanti a Gazzoli, scenderebbero in campo, da destra, quattro difensori: Morello, Nocentini, Chiarini e Guidi. Almeno in tre, di questo quartetto, sarebbero anche in grado di portare avanti la palla. A centrocampo altri quattro rossoneri abituati a coprire e a rilanciare: da destra, Scalise, De Simone o Briano, Bono e Renzetti. Infine, davanti, Masini e Giglio.

Noi, pensandoci e ripensandoci, crediamo che non sarebbe una cattiva idea, piuttosto che giocare con un 3-4-3 forse un po' troppo rischioso, con cangi al posto di Scalise e quest'ultimo a sostituire Bertolini, o viceversa. Comunque sia, l'importante sarà non commettere il medesimo errore in fase di approccio alla gara che fu commesso a Crotone. Quindi in campo consapevoli della propria forza e, come a Salerno, capaci di far capire subito qual è la musica da suonare e da ascoltare. Uscire indenni dallo stadio Jacovone vorrebbe dire garantirsi la possibilità di centrare il secondo posto. Vincere, addirittura, sarebbe un sogno e una garanzia. Perdere, non comprometterebbe il futuro, ma renderebbe tutto più difficile.

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