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Il punto di Aldo Grandi

Lettera aperta a Fouzi Hadj

12/05/2008 11:32

 

Aldo Grandi

Caro Presidente Fouzi Hadj,

al di là dei messaggi più o meno ingiuriosi che Lei mi ha inviato, credo sia giusto pensare al futuro della Lucchese che mai come in questo momento si è trovata a navigare in acque sconosciute e particolarmente pericolose. Avrebbe detto ai Suoi collaboratori che oggi sarebbe stato a Lucca per saldare le vecchie pendenze. Ha aggiunto, poi, che una data certa, per il Suo ritorno in città, non c'era e che tornerà solamente dopo che potrà adempiere ai Suoi obblighi. Bene, benissimo. Non saranno un giorno in più o uno in meno che cambieranno la sostanza delle cose. Anche perché il problema non è solo questo anche se è il principale.

Quello che non va è il modo di gestire la società. In questi ultimi due anni Lei ha gettato al vento, e non per colpa solamente Sua, una credibilità pressoché assoluta. Adesso, per riacquistarla, soprattutto per riacquistare la fiducia non dei tifosi fideisti che amano la Lucchese d'un amore incondizionato, ma di coloro che oltre alla speranza vogliono anche fatti e certezze, deve dimostrare di aver capito la lezione. Inutile, quindi, gridare al complotto - lo facevano anche Cecchi Gori e Mendella e tutti sanno com'è andata a finire - o prendersela con la stampa o la Tv o, ancora peggio, minacciare licenziamenti a pioggia come qualcuno sostiene Lei gli abbia confidato. Anche questa tattica di parlare con chiunque la chiami o cercare di tenersi buoni i tifosi o una parte di essi è, alla fine, deleteria e rischiosa. E anche profondamente ingiusta. Nei loro confronti soprattutto. Il tifoso ama i propri colori e darebbe anche se stesso per salvarli o vederli trionfare. Quindi, spesso, va al di là della sostanza per accettare anche solo l'apparenza se questa può fargli sembrare il futuro più roseo.

Se Fouzi Hadj vuole ripartire, a nostro avviso c'è un decalogo da assolvere. Proviamo a buttarlo giù insieme, ricordando, se permette, i tempi, nemmeno tanto lontani, in cui riteneva che chi scrive potesse, meglio di qualunque altro consigliere, darLe gli input giusti per non commettere errori. L'autore di queste righe Le rispondeva che la sua unica garanzia di libertà era non essere, in alcun modo - né poco né tanto - alle Sue dipendenze:

1 - Un idromassaggio di umiltà. Cosa c'è di male se venendo a Lucca Lei riconoscesse, in un pubblico incontro, di aver pensato in grande anche quando le possibilità non c'erano? Nessuno gliene farebbe una colpa e, anzi, verrebbe apprezzata la Sua capacità di saper ammettere gli errori. E, ci perdoni, se la Lucchese è stata penalizzata la colpa è soltanto Sua.

2 - Confermare in blocco tutti coloro che, con Lei, hanno partecipato a quest'ultima stagione. La colpa, se c'è, va divisa equamente dall'ultimo dei dipendenti al primo dei dirigenti. Sarebbe anche un modo per assumersi le responsabilità. Annunciare o effettuare epurazioni è un modo sbagliato in partenza e dà subito la sensazione che non si è capito niente di come sono andate le cose.

3 - Saldare i debiti con squadra, staff tecnico, settore giovanile e tutto ciò che ruota intorno al pallone. Senza tanti preamboli e senza chiedere scusa più di tanto, saldare cash chi deve avere. Punto e basta.

4 - Incontrarsi con il sindaco e spiegare tutto ciò che è accaduto. Lasciar perdere lo stadio per il momento, concentrarsi sull'anno a venire e ribadire la volontà, prima di tutto, di pagare i creditori che, in città tutti sanno, sono lì che aspettano fiduciosi.

5 - Mantenere le promesse e pagare, in parte o in tutto, i creditori medesimi. Varrebbe, come gesto, più di tanti proclami. E' inutile annunciare chissà cosa se poi non si tiene fede agli impegni più concreti.

6 - Controllare, una volta in sede, se sono stati pagati i contributi delle scadenze successive al 31 ottobre, per evitare di incorrere, prossimamente o nei prossimi mesi, in altri punti di penalizzazione. Sarebbe, altrimenti, una beffa imperdonabile.

7 - Chiamare Braglia e dirgli chiaro e tondo che l'anno venturo i giocatori saranno pagati mese per mese, che non ci saranno più problemi con acqua calda e caldaie che non funzionano, con terreni da concimare, con trasferte da pagare. Che, in sostanza, si penserà solo e soltanto al calcio giocato. E a dimostrazione di ciò, dare la propria parola d'onore accompagnato, nelle settimane a venire, da concrete dimostrazioni di voler mantenere quanto promesso. Non sarà facile convincere il tecnico, ma ripartire da lui vorrebbe dire aver scelto una strada; cambiare, invece, andare incontro a molte incognite.

8 - Pubblicamente annunciare che se a Lucca, nei mesi passati, ci sono stati problemi per i giocatori, da ora in avanti non ce ne saranno più. Quindi, tutti tranquilli che la pagina è stata definitivamente voltata e avanti accomodatevi ai giocatori che, dagli anni precedenti, avanzano ancora qualcosa. Saranno accontentati. Non dimentichiamoci che i Paesi seri, anche quando cambiano i Governi, mantengono inalterate le proprie capacità di soddisfare gli impegni economici e finanziari presi. Altrimenti sarebbe una barzelletta.

9 - Dopo aver fatto tutto ciò, e ammesso che tutto fili per il verso giusto, convochi tutti i giornalisti senza distinzione e annunci che la Sua disponibilità a mettere una pietra sopra sul passato è totale e che si può ricominciare nel nome della Lucchese. Anche se sarà un campionato difficile.

10 - Si affidi a Silvio Giusti, Antonio Magli e Ciccio Bellucci: loro lo meritano, ma non li lasci più soli alle prese con gli F24 da pagare o con i creditori che abbaiano al telefono. Poi se ne vada in vacanza e si tranquillizzi: la stagione che verrà sarà durissima.

Con affetto.

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