Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Stop alle speculazioni: la Lucchese solo a chi la ama veramente

03/07/2008 08:35

 

Aldo Grandi

Un bluff? C'è chi lo pensa, c'è chi lo crede, c'è chi non ha mai avuto dubbi. La realtà è una sola: la Lucchese si sta avvicinando a grandi passi verso il baratro. Quello della cancellazione dal calcio professionistico e quello del fallimento economico. La cordata pseudo-lucchese ha tirato in ballo la scusa di Cesare Butelli per fare dietrofront. La realtà è che Butelli, probabilmente, non ha mai avuto idea di acquistare la Lucchese dal momento che quasi subito ha compreso che sarebbe stato un investimento eccessivamente oneroso per una squadra di serie C1. In questo, presumibilmente, affiancato dai suoi consulenti. A Butelli, però, va riconosciuta la correttezza e la serietà di non essersi esposto e di non aver né fatto promesse, né millantato alcunché. Se ne è andato a Ferrara, ma non aveva mai promesso che sarebbe rimasto a Lucca. I suoi presunti compagni di cordata, invece, hanno mandato avanti un emissario come Bruno Fanciullacci, che prima ha offerto 3 milioni e mezzo, quindi, dopo la cessione di Renzetti, ha lamentato il depauperimento del capitale e ha alzato le braccia in segno di resa. A parte che i soldi di Renzetti sono stati depositati in Lega, quindi non si tratta di una perdita. La nostra impressione, che anche il sindaco, a nostro avviso, ha maturato in cuor suo, è che questa cordata abbia intenzione di costituirsi una posizione egemonica al momento in cui la Lucchese, piombata nell'Eccellenza, sarà alla portata di tutti. In un certo senso il ragionamento non fa una piega: perché sborsare oltre quattro milioni di euro per acquistare una società quando la stessa, seppure in Eccellenza, può essere comprata con pochi spiccioli. Onestà avrebbe voluto, però, che non si aspettasse l'ultimo momento e si desse, poi, la colpa di tutto a Fouzi Hadj il quale, comunque, resta l'unico grande responsabile di questo straordinario esempio di incapacità gestionale. Se, come sembra, la Lucchese scomparirà dal calcio che conta, il nostro desiderio è che a prenderla fossero persone animate da un sincero amore per i colori rossoneri, gente che non vuole specularci sopra né a livello economico né a livello di immagine. Ci par di capire, comunque, che, ormai, l'unica persona che può ancora salvare la Lucchese sia proprio colui che ha controbuito più di ogni altro - per indecisione, incapacità, ingenuità - ad affossarla: il presidente. I soldi che aspetta dalla Svizzera potrebbero essere la panacea di tutti i mali? Forse, ma senza di quelli la fine è certa.

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