Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Un anno fa, di questi tempi...
27/07/2008 11:13
Aldo Grandi
Che tristezza! E' vero, magari da questo disastro potrà anche risorgere qualcosa di buono, ma è indubbio che ci vorrà del tempo, serviranno degli anni, per tornare a respirare l'aria buona del calcio che conta. Il sindaco sta cercando di iscrivere una nuova società appoggiata da imprenditori locali, tra cui Cipriano Costruzioni, e il nodo del nuovo stadio (sic!) sta diventando la variante imprescindibile di questa nuova, ipotetica rinascita. Sull'altro versante un Fouzi Hadj più o meno alla deriva vuole a tutti i costi iscrivere la gloriosa Lucchese Libertas 1905 alla serie D, ma ha bisogno della convenzione dello stadio che il Comune gli ha revocato. L'avvocato Di Campli ha annunciato un ricorso al Tar, l'avvocato Storelli lo avrebbe redatto, ma nessuno sa dire se sia stato già presentato o meno al tribunale amministrativo regionale della Toscana. Sembra la stessa storia del bonifico mai arrivato alla Cassa di Risparmio di Lucca: arriva, non arriva, è presentato, non è presentato.
Su queste macerie, la Lucchese, la stagione ventura, giocherà sui campetti più o meno anonimi dei campionati dilettantistici. Non si può non pensare all'ottimismo e alla fiducia dell'anno scorso di questi tempi, con la squadra in ritiro a Fiumalbo/Pievepelago, con Braglia deciso a portare avanti un discorso promozione, con i giocatori convinti che il peggio era alle spalle (sic!). Quest'anno non solo non siamo in ritiro, non soltanto non siamo in serie C1 né in C2, ma, addirittura, non esistiamo ancora. Di tutto questo vorremmo ringraziare, innanzitutto, Fouzi Hadj, poi, tutti gli altri.
Forse solo al momento del primo calcio di inizio ci si renderà conto di ciò che, calcisticamente, abbiamo perso. E di ciò che, purtroppo, non abbiamo ancora ritrovato. Una società seria manca, che ami lo sport, che accetti il calcio senza faraoniche promesse, ma anche senza altrettanti allucinanti progetti di espansione edilizia. Un nuovo stadio in cui il calcio, in serie D, sarebbe solo la componente minore, con centinaiai di appartamenti, decine di negozi, uno o più centri commerciali. E magari un altro pezzo di Lucca che se ne va in cemento. No, grazie. A noi, almeno, basta e avanza il Porta Elisa. La storia non si cancella a colpi di piccone, nemmeno quella sportiva.