O si vince o si muore!

03/10/2008 19:49

 

Aldo Grandi

E' inutile girarci intorno. Si possono fare tutte le considerazioni possibili e immaginabili, si può chiamare in causa la sfortuna o la preparazione cominciata in ritardo, si può dare - giustamente - la colpa a Fouzi Hadj e alle sue bugie, si può anche biasimare la fortuna, ma la realtà è una e una soltanto: con il Pontedera, al Porta Elisa, domenica si dovrà vincere. Punto e basta. Tutto il resto non conta e per un motivo semplice: a stasera sono state sottoscritte 361 tessere, un numero non lontano, addirittura distante anni luce da quelli cui eravamo abituati. Certo, ci diranno che siamo in serie D e non in C1 e questo è anche vero, ma quello che più colpisce e che il presidente arabo ci ha lasciato in eredità, è il disamore, sono la delusione e l'amarezza per quanto accaduto. Il danno morale fatto ai tifosi e alla città non ha prezzo e possiamo solo augurarci che Fouzi Hadj non abbia più la faccia né il coraggio di presentarsi se non dopo una confessione pubblica che, ormai, non serve più a nessuno. Nemmeno a lui.

Vittoria nel derby, quindi. Per conquistare la simpatia e la fiducia di tutti quei tifosi che non sanno più a che santo votarsi per sperare in una rinascita. Quello di cui ha bisogno la squadra di Favarin, così come la società di Giuliano Giuliani, è entusiasmo allo stato puro. E' un'atmosfera euforica che accompagni la squadra in questo difficile tentativo di risalita. Ecco perché i risultati non solo sono importanti, ma fondamentali. In qualunque modo arrivino, anche con la complicità della fortuna. Qui conta solo uscire dall'inferno dei dilettanti. Tutto il resto sono solo chiacchiere da bar. Altrimenti l'anno prossimo ci ritroveremo veramente quattro amici seduti non a un tavolo, ma sugli spalti del Porta Elisa.