Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Come nel film Momenti di Gloria, la Sporting Lucchese deve fare la corsa solo su se stessa senza voltarsi a guardare gli avversari
09/10/2008 07:50
Aldo Grandi
La vittoria, importantissima, conseguita dalla Sporting Lucchese
nel derby con il Pontedera ha messo ancora di più in evidenza, se
possibile, una inderogabile necessità. La società di Giuliano Giuliani
non può permettersi di fallire l'obiettivo principe per il quale è
stata costituita. E se all'inizio qualcuno sosteneva e prevedeva di
poter centrare la promozione in serie C2 o Seconda Divisione in due
anni, ora il tempo si è dimezzato. Lo hanno capito tutti, anche perché
dall'inferno della serie D tutti, indistintamente, vogliono uscire.
Domenica prossima la squadra affronterà il Pontevecchio, società
calcistica senza grandi pretese, serbatoio della Ternana, sicuramente
una partita da prendere con le molle, ma con la grinta di chi vuole
centrare la seconda vittoria in trasferta dopo il blitz alla prima
contro la Sansovino. Tornare dall'Umbria con i tre punti vorrebbe dire
riproporsi all'attenzione generale come una delle probabili candidate
al successo finale, anche se la Sestese viaggia a mille e qualcun altro
è in netta ripresa. Non importa, i rossoneri devono fare la corsa solo
su se stessi. Chi non ricorda il meraviglioso film Momenti di gloria
con l'altrettanto stupenda colonna sonora di Vangelis? Uno dei due
protagonisti, Abrahams, velocista sui 100 metri, commette l'errore
secondo il suo allenatore, di voltarsi a guardare l'avversario
nell'attimo finale, al momento in cui viene toccato il filo sul
traguardo. Ed è proprio lì l'errore, poiché nel momento in cui uno si
volta per osservare cosa fa o dove si trova il rivale o chi ha tagliato
per primo il traguardo, è già in svantaggio e in ritardo di una
frazione di secondo. Il consiglio del vecchio allenatore
professionista, al quale, proprio perché tale, sarà impedito l'accesso
allo stadio durante le Olimpiadi, è di guardare avanti senza voltarsi,
di fare la corsa solo su se stessi e pensare solamente a andare il più
veloce possibile.
Solo così la squadra di Favarin potrà, passo dopo passo, punto
dopo punto, non tanto e non soltanto raggiungere la vetta della
classifica, ma, soprattutto, trovare la fiducia in se stessa e nei
propri mezzi, quella consapevolezza che può tramortire qualunque
avversario.