Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Manuel Pera, ovvero il nuovo volto del calcio rossonero
11/11/2008 04:06
Potremmo anche scomodare la favola del brutto anatroccolo trasformatosi in splendido cigno, quella che, da piccoli, ci raccontavano i nostri genitori - di qualche generazione fa, secolo ventesimo - per farci capire che, alla fine, nel mondo sono sempre il buono e il bene ad avere la meglio. In realtà l'avventura di Manuel Pera da Lammari, attaccante veloce, dotato tecnicamente, folletto impazzito e imprevedibile del calcio made in Lucca, scoperto e voluto da Favarin e dal diesse Giovannini, non ha avuto nemmeno il bisogno di passare attraverso la fase iniziale del brutto anatroccolo, visto che anatroccolo - sul brutto non ci permettiamo né ci interessa disquisire - Pera non è mai stato. Anzi.
E' proprio lui il volto nuovo e fresco del calcio rossonero, la promessa di un futuro capace di dimenticare e ricacciare indietro i fantasmi di un troppo recente passato. E se all'inizio mister Favarin lo aveva impiegato a spizzichi e bocconi per vedere, giustamente, di che cosa fosse effettivamente capace, adesso il ragazzo sembra aver trovato un posto in pianta stabile nell'undici titolare. Lo avevamo visto da subito, che il poliedrico attaccante aveva la stoffa, ma, soprattutto, la fame di colui che vuole arrivare a combinare qualcosa di buono. Pera è un giocatore che non ha timore di caricarsi sulle spalle le responsabilità, capace, alla bisogna, di giocare anche da unico perno dell'attacco, in grado, e non è semplice trovarne, di puntare l'uomo e accentrarsi. Il gol a San Gimignano e il perfetto assist a Galli nella gara con l'Orvietana sono due pezzi pregiati del suo repertorio ancora tutto da scoprire.
Potrebbe davvero essere lui il più simpatico ed efficace biglietto da visita di una squadra, la Sporting Lucchese, capace di partire in sordina e raggiungere la vetta della classifica molto prima di quando anche il più ottimista tra gli ottimisti avrebbe potuto immaginare. Quattro punti di vantaggio sulle seconde non sono poca cosa e se anche parlare di fuga sembra eccessivo, sicuramente stare lassù e da soli è la prova, quantomeno, del buon lavoro svolto dalla dirigenza. Non mancheranno, in futuro, momenti difficili - è naturale - ma le premesse, ormai, sono promettenti. Come abbiamo già detto più volte, solo la Sporting Lucchese può, oggettivamente, riportare il calcio professionistico a Lucca. Questo non vuol dire che il progetto del nuovo stadio sia giusto o sbagliato. E' la semplice constatazione oggettiva che i desideri non possono prescindere dalla realtà. E, in particolare, che sempre, quando si sceglie, si rinuncia necessariamente a qualcosa. In un senso o nell'altro.