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Il punto di Aldo Grandi

Sconfitta a Gavorrano: nulla è perduto, nemmeno l'onore

25/11/2008 09:24

Prima o poi doveva capitare. Nessuno, nemmeno il più ottimista tra gli ottimisti, poteva pensare o credere che a 25 giornate dalla fine del campionato una squadra, non solo la Sporting Lucchese, ma qualunque altra, potesse uccidere il torneo e dichiararsi vincitrice con largo anticipo. Ci ha pensato il Gavorrano, fortunatamente e paradossalmente, a riportare le cose nella loro giusta dimensione. ll cammino sarà duro e irto di ostacoli, ma a questo punto della stagione chi avrebbe scommesso, soprattutto dopo le sconfitte con Sestese e Arrone, che la Lucchese sarebbe stata sola al comando e, per di più, con quattro lunghezze di vantaggio? Pensiamo piuttosto alla gara casalinga di domenica e alla necessità, assoluta, di riprendere la marcia interrotta in Maremma.

Dispiace, ovviamente, per Mocarelli, un perno del centrocampo rossonera, anche se, a nostro avviso, oltre che tecnico il contraccolpo sarà, soprattutto, psicologico. Servirà correre ai ripari, ma gennaio è vicino e il diesse Giovannini sta già lavorando dietro le quinte per trovare le pedine giuste per il rush finale. Piuttosto, da molte parti si è sentito dire che a Gavorrano la squadra ha sbagliato l'approccio mentale, ossia, in parole povere, è scesa in campo con supponenza e convinta di aver già vinto il campionato, se non la partita. Se fosse vero, e non spetta a noi dirlo, mister Favarin dovrà necessariamente stringere la cintura e serrare le file. In sostanza limitare al massimo le divagazioni di ragazzi poco più che ventenni, e lavorare sodo e lavorare duro. La Sporting deve ritrovare la fame e lo spirito delle giornate in cui ha, letteralmente, dominato gli avversari grazie a una modestia e a una umiltà di chi sa ciò che vuole, vuole quello che sa e può ciò che sa e che vuole.

Niente, quindi, è perduto, nemmeno l'onore. Anzi, solo chi cade può risorgere e, in fondo, quella di Gavorrano è stata, soltanto, una scivolata. Piuttosto, ciò che preoccupa, è il ribadire, da parte di Giuliano Giuliani, che senza stadio nuovo la Sporting Lucchese non avrà futuro. Più volte il presidente rossonero ha ribadito questo concetto, segno che, evidentemente, le assicurazioni della giunta Favilla, non sono ancora del tutto sufficienti a tranquillizzare gli investitori - Cipriano Costruzioni e Valore - che danno sì, ma in cambio vogliono qualcosa. Da apprezzare, sicuramente, la sincerità di chi non è névuole fare o essere un mecenate, ma la sensazione è che i giochi stiano per arrivare al dunque: dopo l'infortunio di Mariotti e Mocarelli, la Sporting deve tornare sul mercato. Inoltre è a gennaio che si cominciano a gettare le fondamenta per l'anno successivo, tanto più se la società dovesse accedere al campionato di seconda divisione. Spendere, quindi, e non poco. Giuliani sa benissimo che mettere mano al portafoglio in anticipo rispetto alla sicurezza di poter avere via libera dal Comune, è un rischio grosso e concreto. Il sindaco e l'assessore allo Sport Moschini, oltre alle forze politiche che costituiscono la maggioranza, devono avere altrettanto coraggio - Favilla in testa - e dire a chiare lettere cosa intendono fare e, soprattutto, se la loro risposta sarà positiva, mostrarlo in maniera concreta. Noi siamo tutt'altro che convinti che sarà una scelta facile e imminente.

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