Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Il prossimo passo dovrà essere l'acquisto del marchio storico Lucchese Libertas 1905: poi, non ci saranno più scuse per nessuno e la gente dovrà tornare allo stadio
08/01/2009 13:17
Non vorremmo essere troppo ottimisti, ma appare chiaro, ormai, che solo la Sporting Lucchese, in un soprassalto di masochismo esasperato, può perdere questo campionato. La squadra di Giancarlo Favarin marcia a mille con l'entusiasmo di un ragazzino, trascinata da un Galli strepitoso e ritrovato, da un Venturelli vero e proprio pilastro della difesa e un Belluomini che dove e quando tocca fa male. Dietro di loro un nugolo di giovani che hanno una grande fame e una altrettanto robusta voglia di arrivare. Fatta questa doverosa premessa, resta il problema della scarsa affluenza del pubblico allo stadio. Quasi come se la cavalcata vincente dei rossoneri fosse un atto dovuto e scontato. Non è così e chi la pensa diversamente farebbe meglio a rendersene conto. Non stava e non sta scritto da nessuna parte che la Sporting Lucchese debba ammazzare il torneo e vincere a mani basse. Se ciò sta accadendo, vanno ringraziati i dirigenti che hanno allestito una formazione competitiva in poche settimane.
I tifosi dovrebbero tornare sulle gradinate dello stadio. E l'ultimo alibi che ancora qualcuno avanza, è quello di essere rimasti affezionati non alla Lucchese di Fouzi Hadj, ma alla Lucchese Libertas 1905, al suo simbolo e alla sua storia. Gloriosa senza dubbio, quanto meno per l'impegno e l'attaccamento ai colori e alla città. A questo punto ben venga l'asta fallimentare di fine gennaio, quando Giuliano Giuliani potrà acquistare, salvo imprevisti dell'ultim'ora, il marchio storico con aggiunti i trofei. Noi crediamo che solamente dopo l'acquisto del marchio si potrà intravedere quella sorta di continuità tra il vecchio e il nuovo e ritrovare l'interesse e la passione della gente. Che, inutile dirlo, pur essendo dalla parte del giusto, ha il torto di aver lasciato la squadra sola a combattere un torneo difficilissimo. Il presidente Giuliani non può non comprare il marchio con allegato il nome e i trofei conquistati. Non è una questione di cifre, ma di amore e di emozioni. Nessuno, di fronte al ritorno del simbolo e di tutto il resto, potrà nascondersi dietro una qualsiasi scusa. Quindi, se già tanti passi ha fatto la società di viale San Concordio, pensi, adesso, a fare l'ultimo, quello che le conferirebbe a tutti gli effetti, anche davanti ai più scettici e riottosi, il diritto di rappresentare non soltanto il presente e, auguriamoci, il futuro dei colori rossoneri, ma anche il passato, dal 1905 ad oggi. Consapevole che si tratta di un onore e non di un onere.
A. G.
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