Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Il nuovo stadio è il vero dilemma: costruire o non costruire? Patata bollente o mina vagante?
14/01/2009 04:47
Stadio sì, stadio no, stadio forse. Ecco il dilemma shakespeariano intorno al quale, volenti o nolenti, prima o poi, si imbatterà la rifondata navicella rossonera. Tutti, a pensarci bene, stanno facendo orecchie da mercante e alle ripetute frecciatine fatte da Giuliano Giuliani, presidente della Sporting Lucchese, oppongono un tranquillizzante, ma altrettanto preoccupato silenzio. Nessuno vuole prendersi la patata bollente, anche perché, l'impianto che si vorrebbe realizzare a San Donato più che una patata bollente sembra una mina vagante. Per chi? Per tutti, ovviamente.
A cominciare dall'amministrazione comunale, che ha promesso più o meno ciò che non era sicura di poter mantenere anche se Favilla sta facendo di tutto per tenere fede agli impegni. E per farlo ha bisogno assolutamente di una maggioranza qualificata e fedele. Per l'opposizione in consiglio comunale, la quale, impotente o indolente di fronte alla vergognosa cementificazione portata avanti dalla giunta Fazzi, potrebbe ora trovare nuovi spunti e nuove occasioni, magari affiancata dai vari comitati paesani, per una iniezione di linfa vitale. Ma anche per i commercianti, Ascom in testa, titubanti quando non, addirittura, apertamente contrari come il presidente dell'associazione Ademaro Cordoni, il quale, seppur con la dovuta prudenza, non vede di buon occhio il megaprogetto che rischia di allontanare ancora di più la gente dal centro storico. Infine per la stessa proprietà della Sporting Lucchese, la quale è scesa in pista e ci sta prendendo gusto, senza, tuttavia, dimenticare il vero motivo di questo ingresso nel mondo del calcio: per Giuliani, Giurlani e soci l'impianto da realizzare rappresenta una condizione sine qua non per andare avanti.
Che cosa accadrà nei prossimi mesi? Quali saranno le mosse future dei protagonisti di questa telenovela a sfondo sportivo?, ma, in particolare, che cosa pensa la città? Esiste la necessità di un nuovo stadio con annessi centro commerciale, strutture sportive, multisala, ristoranti e via dicendo? Magari a qualcuno potrebbe anche andare bene l'abbattimento del Porta Elisa - vedi Wembley a Londra - e il trasferimento dello stesso in altra zona meno centralizzata. E nell'area liberata, a ridosso delle mura e a San Marco, una bella variante al piano regolatore che permetta la realizzazione di appartamenti e negozi. Fantascienza? L'abbattimento del Porta Elisa e la successiva costruzione di case sicuramente, il desiderio di poterlo fare, invece, un po' meno.
Tornando alla realtà, siamo a gennaio 2009. La Sporting Lucchese, a meno di improbabili sorprese, dovrebbe vincere il campionato. E pensare, sin da ora, alla prossima stagione. Con o senza nuovo stadio. Una cortesia: se possibile evitare di giungere a una decisione - restare o andar via - all'ultimo momento, così da evitare una nuova campagna acquisti con il cuore in gola e l'ansia addosso e un'estate come quella del 2008.