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Il punto di Aldo Grandi

Ora basta con questa farsa: il Comune dica se lo stadio a San Donato si farà o no. Che qualcuno si assuma le proprie responsabilità

04/02/2009 12:08

Il campionato procede senza sussulti in cima alla classifica. La Sporting Lucchese continua la sua marcia verso la promozione con nove punti di vantaggio sul Gavorrano e la situazione non sembra, almeno per il momento, suscettibile di modifiche. I rossoneri dominano, gli altri inseguono, ma, salvo improbabili sorprese, la musica dovrebbe essere la medesima anche in futuro. Giuliano Giuliani, che con il sindaco Favilla e l'assessore Moschini, sembrava aver stretto una sorta di patto di sangue, adesso comincia a scalpitare e non perde occasione per invitare i cronisti a chiedere ai politici se hanno intenzione di onorare la cambiale firmata ad agosto. La domanda non solo è lecita, ma anche giusta: Giuliani ha salvato la Lucchese, il Comune cosa vuole fare a proposito del nuovo impianto di San Donato? Al di là delle promesse, al momento non c'è niente di preciso né di scritto.

Siamo a febbraio, tempo di pensare all'anno prossimo. Giuliani ha dichiarato che la prossima stagione resterà alla guida della Sporting, ma con programmi e ambizioni diverse a seconda dell'impegno assunto dal Comune. Il sindaco Favilla, da buon ex democristiano, tergiversa, l'assessore Moschini non sa cosa fare e ha il timore di essere impallinato appena dovesse mettere fuori la testa. Nessuno, in sostanza, sa are una risposta alla proprietà rossonera. A noi l'idea di un nuovo mega-impianto che deturpi il già deturpato - grazie al sindaco Fazzi - paesaggio lucchese, non è che ci interessi granché. Tuttavia non possiamo non provare verso i fratelli Giuliani una sorta di riconoscenza per quello che hanno fatto. Politicamente l'approvazione e il via libera allo stadio rappresenterebbero una mina vagante in vista di eventuali proteste di comitati ambientalisti e paesani. Quindi, la prudenza non è mai troppa, in attesa, magari, di un salto della Lucchese direttamente in Prima Divisione. Il tempo, però, stringe e Gabriele e Giuliano Giuliani, oltre a Valore di Prato, vogliono fatti. Noi ci permettiamo di suggerire una via di mezzo che salci capra e cavoli: visto che è in programma la ristrutturazione di una buona parte di edifici dismessi sia nel centro storico sia nella immediata periferia, si parla di oltre 200 milioni di euro, e considerato che a qualcuno questi lavori dovranno essere affidati, perché non provare a affidarli alla Cipriano Costruzioni e alla Valore Spa eludendo, così, il problema del nuovo impianto a San Donato? La serietà delle imprese in oggetto è fuori discussione. Manca solo la parola del sindaco che, come tutti i politici, non ama prenere posizione se non quando è opportuno e conveniente farlo. Così facendo, però, si rischia di precipitare in una situazione pericolosa e priva di certezze. Favilla, Moschini e gli altri si prenano le proprie rsponsabilità, e se l'Ascom o chicchessia fosse contrario, allora si provi a cercare una soluzione che accontenti tutti, piutosto che una imposizione che ne accontenti solo uno. 

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