Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Favilla: "Per me il nuovo stadio va bene, l'ho sempre detto, ma ora ci sono altre priorità e, inoltre, dovrò fare delle verifiche perché non dipende solo da me". Il sindaco parla, ma non dice alcunché di nuovo. Stadio sempre più lontano...
14/02/2009 01:49
Il presidente della Sporting Lucchese Giuliano Giuliani lo ha
più volte detto negli ultimi tempi. "Io - è la sostanza dei discorsi -
ho mantenuto le promesse, ora tocca ai politici e agli amministratori
mantenere le proprie. Vedremo se saranno altrettanto capaci di farlo".
Giuliani si riferisce al nuovo stadio, cittadella dello sport annessa,
che dovrebbe sorgere a San Donato, ma la cui realizzazione appare,
almeno a chi scrive, sempre lontano all'orizzonte. La dirigenza della
società rossonera, Valore di Prato compreso, vuole delle risposte e
delle certezze, ma l'amministrazione comunale di Lucca, nelle figure
del sindaco e dell'assessore allo Sport Moschini, non può darle né
garantirle nel futuro. Il sindaco Favilla è un politico navigato, abile
a muoversi nei meandri della città avvolti dalla nebbia dei rapporti
interpersonali tra chi, a Lucca, conta davvero e detiene il potere
decisionale. Favilla sa che ha una cambiale firmata in bianco con
Giuliani, ma non è stupido e sa anche che i contratti - non le cambiali
però - sono fatti apposta per essere disattesi o annullati. Non sarà
granché sotto il profilo etico, ma sotto l'aspetto dell'interesse sopra
di tutto, ne basta e ne avanza.
"Prima di parlare dello stadio nuovo - ha detto Favilla - voglio
finire le cose che abbiamo in mano, a cominciare dal Piuss, ossia la
ristrutturazione di una parte del centro storico. Presto si andrà in
Consiglio comunale per la votazione e vedremo cosa accadrà. Poi c'è la
vicenda di Sant'Anna, dopodiché si inizierà ad affrontare il problema.
La mia risposta è, lo sapete, positiva dall'inizio, ma non dipende solo
da me per cui dovrò necessariamente procedere a delle verifiche
all'interno della maggioranza. Ora, ripeto, è prematuro affrontare
l'argomento, perché novità non ce ne sono né ci potrebbero essere".
Favilla
dice né più né meno la verità a chi, Giuliani in primis, tale verità
non vuole accettare. La realtà è che entro breve tempo la realizzazione
della cittadella dello sport è destinata a rimanere un sogno per
alcuni, un incubo per altri. Giuliani, ragionando da imprenditore,
vuole risposte decise, Favilla, pensando da politico, tende a prendere
tempo. Eppure siamo convinti che all'inizio di questa avventura
Giuliani abbia ricevuto assicurazioni su come sarebbero andate le cose.
Ora, a quanto sembra solo momentaneamente, sorge qualche ostacolo. Si
tratta solo di un gioco tra le parti che Giuliani conosce, ma non può
ammetterlo, o c'è una frattura che rischia di trasformarsi in un danno
irreparabile? La Sporting dovrà decidere cosa fare da grande - ossia
tra i Professionisti - senza poter contare su una risposta certa.
Questa è la sensazione e, come abbiamo sempre sostenuto, le promesse
contano solo per quello che sono. Promesse, appunto. Niente di più.
Giuliani farebbe bene a incaricare Giovannini di cominciare a pensare a
tirare fuori una squadra capace di tornare in fretta in prima
divisione, perché la gente, dello stadio nuovo, a malapena riesce a
comprenderne l'utilità.
Nella foto: la presentazione della Lucchese Libertas a
Palazzo Orsetti nella stagione passata e la consegna della maglia
numero 10 al sindaco da parte di Silvio Giusti.