Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Una squadra talmente forte da potersi permettere anche qualche sosta
08/03/2009 11:43
La Sporting Lucchese ha perso due punti pareggiando una partita,
quella con il Rieti, che avrebbe potuto e dovuto vincere a mani basse.
E questo non perché l'avversario sia stato particolarmente scarso,
quanto, piuttosto, perché è la Lucchese ad essere molto, troppo forte.
Al punto da potersi permettere di gigioneggiare un po' in mezzo al
campo, di non affondare i colpi, in sostanza di prendersi una pausa.
Dopo una fila di vittorie lunga un intero campionato o quasi, non ci
sembra assolutamente il caso di storcere la bocca di fronte a un
risultato che non ha né avrà, alla luce dell'attuale classifica, alcun
effetto né a breve né a lungo termine.
La verità è che mai come in questa stagione, seppure in serie D,
la Lucchese - sarà ormai il caso di chiamarla nuovamente così visto
l'imminente acquisto del marchio - i tifosi si sono abituati a vedere
una formazione in grado di dominare un torneo, qualunque esso sia. Se
andassimo, ogni tanto, con la memoria a dove eravamo questa estate,
probabilmente dovremmo stropicciarci gli occhi per realizzare di essere
usciti dal fango, per non dire peggio, in quattro e quattr'otto e di
questo, lo ripeteremo fino alla nausea, possiamo solo ringraziare
l'attuale dirigenza: stadio o non stadio. L'anno prossimo la Lucchese
sarà nuovamente tra i professionisti: un bel successo. Il sindaco
Favilla ha invitato Giuliani ad allestire una squadra in grado di
centrare la promozione anche l'anno prossimo: chissà che anche lui non
ci abbia preso gusto a veder vincere i rossoneri. Certo, tornare in
Prima Divisione in soli due anni significherebbe, davvero, aver
compiuto un miracolo. E aver dimostrato che quando si mantengono
impegni e promesse, tutto è possibile.
Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Gazzetta Lucchese ai blocchi di partenza: grazie a chi, in tutti questi anni, ci ha voluto bene
E' stata una bella presentazione. Grazie alla capacità di Samuele Cosen ...
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