Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
La festa della promozione si avvicina: la Sporting Lucchese Libertas è tornata nel calcio che conta
24/03/2009 08:58
La Sporting Lucchese ha perso, ma, a voler essere sinceri, nessuno, nemmeno il presidente, ha pianto più di tanto. E come avremmo potuto? Questi ragazzi hanno maciullato e macellato il campionato, ammazzato una squadra dopo l'altra, affossato le speranze degli inseguitori, spento le chiacchiere da bar degli scettici, risollevato il morale degli appassionati orfani della Pantera rossonera. Passeranno alla Storia calcistica lucchese come il manipolo di giovani che hanno contribuito a salvare quel poco o quel tanto che era rimasto da salvare dopo la sciagurata gestione Hadj il quale, ci dicono i bene informati, è stato sorpreso al casinò di Montecarlo da un libero professionista lucchese che si è fermato a chiacchierare per un'oretta bella e buona sul passato. Abbiamo, così, appreso, seppure per interposta persona, che l'ex presidente rossonero ce l'ha con tutti, sindaco in primis, che avrebbe speso per la Lucchese 25 milioni di euro, che, fra breve, ci saranno straordinarie novità. Di tutto questo e dell'altro che avrà detto, dispiace solo una cosa: sarebbe bastato un più semplice 'Ho sbagliato, chiedo scusa'. Niente di tutto questo. La miseria umana non ha limiti.
Tornando alla Sporting Lucchese Libertas - ormai l'acquisto del marchio da parte di patron Giuliani è questione di giorni - resta solo da decidere quando e come si farà la festa della promozione in seconda divisione. Tutti la annunciano per la gara casalinga con il Gavorrano: ebbene, per quella domenica sarebbe giusto che in tribuna ci fossero non milla, ma seimila tifosi a celebrare la vittoria non soltanto dei colori rossoneri, ma di una società fatta da lucchesi, soprattutto, che ha dimostrato, in tutti i suoi elementi una cosa fondamentale: che la serietà paga. Sempre. In un modo o nell'altro. Quanto, poi, all'interesse che muove l'uomo, nessuno, si sa, fa niente per niente. Meglio, comunque, sapere subito come stanno le cose, piuttosto che trovarsi ad avere fiducia in un businessman sirio-armeno che nessuno sapeva perché fosse arrivato, ma che tutti hanno capito perché se ne è andato.
Un ultimo pensiero va a Silvio Giusti. L'ex direttore sportivo della Lucchese Libertas non solamente ha visto bruciare oltre 130 mila euro nel falò dell'amico (sic!) Fouzi Hadj, ma ora rischia persino di vedersi piombare sulla testa la revocatoria dei 25 mila euro ricevuti nell'autunno scorso per emolumenti mai percepiti durante l'anno. Era stato Hadj, a seguito del prelievo della prima tranche dei soldi in Lega, a pagare tutto o in parte alcuni dipendenti tra cui appunto, Silvio Giusti. Ma il curatore fallimentare ritiene, a quanto sembra, che Giusti non sia un dipendente, per cui non avrebbe diritto ad alcun compenso e dovrebbe, addirittura, restituire ciò che ha preso. Niente da fare, invece, per ciò che ci ha rimesso. Ecco, a Silvio Giusti rimproveriamo un solo errore: aver creduto fino in fondo, anche dopo Sorrento e il deferimento della società per non aver pagato gli F24, in un presidente che, adesso, si trova a dover rispondere di due maxi-fallimenti, uno a Genova per dieci milioni di euro e uno a Lucca per sei milioni. Giusti non meritava e non merita tutto questo. Noi gli auguriamo, comunque, un grande in bocca al lupo per il suo futuro.