Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Piero Braglia, un uomo solo al comando
02/11/2007 08:06
Aldo Grandi - La Nazione
Non ce ne vogliano gli addetti ai lavori né i tifosi rossoneri.
In un mondo in cui i rapporti umani, la sincerità, l'onestà
intellettuale, il metterci sempre e comunque la faccia - in altre
parole l'assunzione delle responsabilità - sono fenomeni assolutamente
deficitari e in via di estinzione, noi rivendichiamo il diritto-dovere
di sostenere colui che, in un modo o nell'altro, rappresenta, e non da
oggi, il valore aggiunto di questa squadra. Lo sfogo del tecnico dopo
la partita di Potenza, le critiche a un certo modo di comportarsi da
parte di alcuni tifosi, altro non sono che lo sfogo di una persona che
si trova a convivere e a gestire una situazione non semplice e non
facile. La società c'è, certo, con Silvio Giusti che sta dannandosi
l'anima e con Fouzi Hadj che attende fiducioso la risoluzione della sua
lite giudiziaria ed extragiudiziaria con Aldo Grassi. Il 6 novembre,
davanti al Gip del tribunale di Lucca, l'ex numero uno rossonero
comparirà per l'udienza preliminare in cui si dovrà decidere se
disporre il rinvio a giudizio o l'archiviazione. Grassi è accusato di
falso in bilancio e truffa. Il plenipotenziario armeno di viale delle
Tagliate si augura che la storia iniziata tre stagioni fa abbia una
conclusione non solo indolore, ma anche redditizia, nel senso di poter
rientrare dei soldi spesi per coprire un presunto buco che traeva
origine dalla gestione Grassi. Braglia, durante l'intervista in sala
stampa, ha spiegato a chiare lettere che ci sono problemi di spessore
piuttosto robusto con i quali squadra e tecnico devono convivere
quotidianamente. E che tocca a lui affrontarli e cercare di smussarne
gli angoli più spigolosi. A lui come a Giusti come a Magli. E come, ci
si augura, a Fouzi Hadj da cui dipendono, nel bene e nel male, le sorti
del sodalizio rossonero.
Piero Braglia è un uomo solo al comando, ma non come Fausto
Coppi che si involava verso la vittoria. Bensì proprio un uomo solo
come potrebbe esserlo il capitano di una nave in difficoltà, che si
trova in un mare in tempesta e deve cercare di traghettare
l'imbarcazione verso un porto sicuro. L'allenatore maremmano è solo
anche perché non è uno che si tira indietro davanti alle difficoltà,
anzi: spesso le cerca, perché, come ha più volte affermato, non ama le
persone e le situazioni amorfe. Se il movimento è vita, Braglia ne è la
raffigurazione costante, un uomo che sbaglia o azzecca, ma, comunque,
paga sempre personalmente quando c'è da pagare. Noi non sappiamo, come
qualcuno ha sussurrato, se ci sarà o meno contestazione nei confronti
del tecnico. Ci auguriamo di no, che si sia trattato solo di una voce.
E ancor di più speriamo che Fouzi Hadj mantenga le promesse: con
Braglia fino in fondo comunque vada. Questo non perché Braglia sia il
migliore dei tecnici, ma perché è senza dubbio tra i migliori degli
uomini. Almeno lo sta dimostrando in un frangente come questo tra i più
problematici e complessi della storia rossonera. Sparare, ora, su
giocatori e/o tecnico sarebbe come sparare su persone e situazioni
indifese. Al contrario, è venuto il momento di incitare ancora di più
l'allenatore e la squadra, proprio perché, ed è bene che qualcuno
cominci a togliersi le fette di prosciutto dagli occhi, solo uno come
Piero Braglia può portarci fuori dall'uragano che rischia di investire
la Lucchese. Noi, lo ribadiamo fino alla nausea, stiamo con il mister.