Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

All'orizzonte rossonero si addensano le nubi: di chi la colpa? Del presidente Giuliani che aspetta una risposta e, intanto, temporeggia o del sindaco Favilla e dei suoi alleati, che tante promesse e tanti impegni hanno fatto non mantenendone, per ora, nemmeno una? Intanto il tempo passa e il mercato, in entrata e uscita, è fermo

28/04/2009 09:04

Non ce ne vogliano gli appassionati tifosi rossoneri né, ci auguriamo, il presidente Giuliano Giuliani o il sindaco Mauro Favilla. Non c'è niente di personale nella domanda con cui abbiamo aperto questa settimanale rubrica. E', soltanto, una provocazione, necessaria, a nostro avviso, poiché qui il tempo passa, ma nessuno fa la prima mossa: non la fa la società Sporting Lucchese, che attende di sapere cosa ne sarà del progetto nuovo stadio; non la fa il sindaco né, tantomeno, l'amministrazione, incapaci di dichiarare apertamente ciò che vogliono fare o non fare. Tutto ciò provoca una situazione di stallo pericolosissima: il direttore sportivo Paolo Giovannini e l'allenatore Giancarlo Favarin attendono solo il via libera per sapere come muoversi, ma né Giuliani e Valentini né Favilla e Moschini si decidono. O meglio: Giuliani è stato onesto, ha detto che senza nuovo stadio sarà costretto a impostare una stagione di sopravvivenza con, a fine anno, l'inevitabile cessione. Ha anche detto di essere disposto a creare una squadra capace di andare oltre, di puntare alla C1 già dall'anno prossimo. Vuole, però, delle risposte, ma le vogliono, soprattutto, i suoi soci, a cominciare dalla Valore di Prato, a cui della Lucchese, francamente, frega poco o niente e, tutto sommato, c'è anche da capirli.

Il professor Enrico Castellacci, uno che di calcio se ne intende, ha detto chiaramente che il sindaco e l'amministrazione devono aiutare un imprenditore come Giuliani, disposto a investire oltre 1 milione 200 mila euro per riportare in alto la Lucchese. Noi siamo convinti che, se dipendesse da Lido Moschini o da Mauro Favilla i lavori per la cittadella dello sport a San Donato sarebbero già partiti. Ma il fatto è che non dipende solo da loro: ci sono gli alleati, che hanno paura di perdere seguito e che, in cambio, vorrebbero, comunque, qualcosa; c'è l'opposizione di sinistra, che appena sente parlare di calcio e di nuovo stadio drizza i capelli in testa e non vede l'ora di poter cavalcare una nuova forma di protesta; ci sono i commercianti, Ascom o Confesercenti non conta, che vedono il progetto centro commerciale, albergo, palestra, cinema come un vero e proprio mostro minaccioso; ci sono gli ambientalisti i quali credono inutile una nuova cementificazione del territorio già abbastanza cementificato da costruttori e amministratori più o meno compiacenti; ci sono anche, e non è particolare da trascurare, gli abitanti di San Donato, di Gattaiola, di Meati, di Fagnano, di Sant'Angelo, di Sant'Anna e chi più ne ha più ne metta che non ne possono più di vedere scomparire il verde per far posto a un colore, il grigio, che a loro non interessa minimamente: basterebbe, del resto, dare un'occhiata a quegli aborti architettonici tirati su sul viale che dalla arzanese conduce all'autostrada. Infine ci sono, ma non si sa quante, le persone di buon senso, le quali, davanti a tutto questo caos, capiscono che, volenti o nolenti, gli amministratori lucchesi non hanno gli stessi tempi che vorrebbero Giuliani e Valentini.

Ecco perché, secondo noi, è arrivato il momento di giocare a carte scoperte per non prendere in giro né i tifosi, né Favarin e Giovannini. Noi non ci schieriamo a favore del nuovo stadio, ma siamo dalla parte di Giuliani quando dice, onestamente, che non si può far calcio senza una fonte di autofinanziamento e la cittadella dello sport permetterà, alla Lucchese, di non avere più problemi economici. Giuliani è stato onesto e sincero, ma di fronte alle lungaggini dei politici, ci pare come l'ennesimo imprenditore che non ha capito, probabilmente per ingenuità, che la politica è una cosa e la realtà un'altra. Noi pensiamo che questo stadio, se si farà, si farà in tempi molto, ma molto remoti. Allora, per onestà intellettuale, ci vorrebbe che qualcuno, a palazzo Orsetti, avesse gli attributi per convocare una conferenza stampa e dire, esattamente, come stanno le cose. Paura di mettersi contro i tifosi? Timori di un boomerang elettorale alle prossime consultazioni? Non ci interessa. Giuliani e Valentini vogliono risposte e garanzie: perché, allora, i capigruppo non si espongono in prima persona dichiarando ciò che pensano? E' la solita, purtroppo, ipocrisia del mondo politico, fatto di compromessi e mezze verità, mai di sincerità, anche se scomoda.

Il tempo stringe, Giovannini e avarin sono in stand-by e aspettano di sapere come devono muoversi. Aver vinto il campionato con largo anticipo avrebbe permesso di programmare il futuro con tranquillità, ma tutto tace e tutto è fermo. Nessun contratto è stato rinnovato, nessun giocatore confermato o allontanato, nessun acquisto è stato fatto per la stagione di Seconda Divisione. Allora, se non si muove Favilla, si muova la società e convochi una conferenza stampa mettendo spalle al muro sindaco e assessori. Cos'è? Paura forse di una risposta negativa che, comunque, ci sarà in un futuro più o meno imminente? Giuliani vada avanti con la stessa onestà intellettuale che ha dimostrato fino ad oggi e passi la patata bollente all'amministrazione comunale e ai politici in Consiglio Comunale: maggioranza e opposizione. Contiamoli e vediamo che è a favore e chi osteggia il tutto, categorie economiche comprese. Poi tiriamo le somme e vedremo chi si assumerà la responsabilità della rinascita definitiva o del fallimento, questo sì, tragico, dei colori rossoneri. E, per favore, cari politici, smettetela di farvi vedere allo stadio in vista delle elezioni o tanto per venire. Se proprio siete tifosi della Lucchese e non potete fare a meno di assistere alle partite, andate in gradinata o in tribuna, ma lasciate perdere la tribuna Vip. Sarebbe un modo molto più onesto di sostenere la squadra e la società.

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