Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Marco, tifoso rossonero: "Il Gallipoli? E' allo sbando. E pensare che c'è chi voleva appellarsi a Berlusconi...". Risponde Aldo Grandi per GazzettaLucchese

09/07/2009 10:09

Buongiorno sono un tifoso di vecchia data (ahimè 1969), mi riferisco a "Il punto" datato 07/07/2009 delle 18:34, con titolo "Una squadra già pronta per il ritiro. In anticipo rispetto all'anno passato: che sia di buon auspicio?" sul contenuto del quale non discuto. Unico punto sul quale mi sento di dissentire quando si decanta quanto fatto dal
Gallipoli (!!!). Ma l'autore dell'articolo, che peraltro non si firma, sa in che condizioni si trova attualmente il Gallipoli??? Solitamente chi retrocede (vedi Pisa) è in difficoltà, in questo caso succede il contrario, l'allenatore (Giannini) se ne è scappato, di giocatori ne sono rimasti 4 o 5, chiedere a Di Gennaro, l'iscrizione è fortemente a rischio, oppure sarà fatta solo quella. A questo punto mi domando, ripensando a quanto successo lo scorso anno, quando Fanini invocava che qualcuno si rivolgesse (in ginocchio???) al Presidente del Consiglio, che quest'anno con il suo Milan non si capisce cosa voglia fare, perchè desse una mano alla Lucchese... e a che titolo??? Il Presidente del Gallipoli, lo sapete tutti, è un senatore del Cavaliere... se non aiuta lui... Che ne pensate???

Grazie dell'attenzione e saluti.

Risponde Gazzetta Lucchese:

Grazie, innanzitutto, a Marco per la sua lettera e complimenti per le sue fonti di informazione. L'autore dell'articolo, ossia il sottoscritto Aldo Grandi (che non si firma, ma è l'autore della rubrica Leviamo i ganzi di loggia), non ha mai pensato che la Lucchese avesse bisogno di un Berlusconi, semmai di un Barba un po' più contenuto nei modi e nei fatti. Consentimi di dire che Giuliani, sotto questo aspetto, dà dei punti al senatore del Gallipoli. Vorrei solo fare delle precisazioni: a parte l'attuale momento, con il presidente giallorosso Barba impegnato in un braccio di ferro con l'amministrazione cittadina, non si può negare che abbia speso milioni di euro per portare la squadra in serie B e abbia dimostrato, sui modi c'è da discutere, di poterlo fare. Se qualcuno è stato a Gallipoli, si è reso conto che il campo è più adatto a un torneo di calcetto che non ad ospitare gare di un campionato come quello cadetto. L'impianto sulla riva del mare pugliese, mare bellissimo, fa schifo. Non ha niente che assomigli a uno stadio decente né, tantomeno, una sala stampa. Soltanto una risicata tribuna coperta e una altrettanta risicata gradinata scoperta, casomai piovesse e confidando sul fatto che, a Gallipoli, non piove quasi mai.

Il Gallipoli si è iscritto al campionato. La squadra, è vero, è tutta da rifare, compreso Di Gennaro che ha richieste un po' da tutta Italia. Eppure fino a una settimana fa tutto sembrava filare liscio come l'olio... La realtà è che anche in terra pugliese nessuno vuol rimetterci e Barba, che di soldi ne ha già buttati tanti, vuole garantirsi una sorta di rientro finanziario e chiede al Comune di dare un segnale. Sotto questo aspetto ha ragione. Il calcio non è più un gioco - non lo è mai stato - ma adesso ancora meno di un tempo. Di Gennaro? Con ogni probabilità se ne andrà, anche se Barba non è tipo da farsi prendere in giro o scavalcare. Il presidente è una sorta di padre padrone abituato a gestire e a non avere davanti a sé persone che lo contraddicono. Basterebbe andare al porto di Gallipoli un paio d'ore prima della partita per rendersene conto e capire perché a Gallipoli è così popolare. La sensazione è che Barba voglia fare le cose in grande, ma stia tenendo la città sotto scopa come si dice a Roma: o mi date retta, o fate da voi. Ma come può pensare un uomo orgoglioso come lui di restare in serie B e fare la figura del mentecatto?

Quanto a Di Gennaro, c'è chi lo vorrebbe accasato a Verona: solo voci o con un fondamento di verità?

 

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