Giuliani, Giovannini, Favarin: promozione a pieni voti

29/07/2009 08:52

Giuliano Giuliani, patron della Lucchese Libertas 1905, aveva detto che se non avesse ricevuto adeguate garanzie avrebbe operato una vera e propria dismissione: ossia avrebbe allentato il proprio impegno, suo e di Valore di Prato ossia dell'architetto Valentini, nel progetto rossonero. Per fortuna non è stato di parola. Sì, perché a essere sinceri bisogna ammettere che il sindaco di Lucca e la giunta, complice l'astensione dell'opposizione, a parte un vago impegno, almeno per ora, a ristrutturare il Porta Elisa, altro non hanno detto e, soprattutto, fatto. Il nuovo stadio? Alle calende greche. La cittadella dello sport? E chi se ne frega. Contributi da sponsor o parcheggi? Neanche a parlarne.

Nella foto che pubblichiamo si vedono immortalati Giuliani e Nieri, quest'ultimo ex vicepresidente rossonero. Nieri, adesso, non c'è più. Qualcosa, anche se si parla di normale avvicendamento, si deve essere rotto. Qualche problema c'è stato anche a livello di settore giovanile, visto che se ne è andato anche il responsabile oltre a Nieri medesimo. E' capitato di incontrare, nei giorni scorsi, alcuni giocatori di una prestigiosa società calcistica altopascese i quali si dolevano del fatto di essere stati lì lì per passare alla Lucchese e che, invece, dopo l'uscita dio scena di Nieri, hanno visto sfumare le loro speranze. Pare che anche questo c'entri con l'addio di Nieri. In attesa che qualcuno ci racconti com'è andata veramente - anche se, a dirla tutta, nemmeno interessa più di tanto, auguriamo a Nieri e al suo staff un buon proseguimento di lavoro ovunque essi dovessero andare.

Giuliano Giuliani ha un grande merito che è anche, probabilmente e sfortunatamente per lui, fortunatamente per Lucca e i suoi tifosi, quello di essere un supertifoso della Lucchese. Anzi. Di essere il primo tifoso in assoluto. Secondo difetto, che, però, è un merito, quello di non mollare mai e di essere abituato a raggiungere gli obiettivi che si propone. Quindi, a dispetto dei proclami, non poteva allestire una squadra dimessa e in grado, magari, di recitare un ruolo di secondo piano. Giuliano Giuliani si è entusiasmato nel suo ruolo e vorrebbe centrare l'obiettivo di riportare la Lucchese dove qualcun altro l'aveva presa e poi fatta scomparire. Ci riuscirà? A nostro avviso ha molte probabilità di riuscirci. Sarebbe esaltante centrare in due anni un obiettivo fantastico e, solo una stagione fa, apparentemente irraggiungibile.

Comunque sia, al momento il terzetto composto da Giuliani, dal diesse Giovannini e dal tecnico Favarin merita una promozione a pieni voti. Qualcuno dice, a mezza bocca, che la Lucchese marcia al risparmio e con i soldi contati. Bene, allora se c'è qualcuno che ha voglia di buttare al vento poltre milioni di euro in due anni che si faccia avanti, c'è posto anche per lui. La realtà è che i lucchesi, o una buona parte, sono sempre disposti a criticare, ma quando si tratta di mettere mano al portafogli sono i primi a tirarsi indietro. Quindi lo scetticismo di certa gente è roba da voltastomaco.

Giuliano Giuliani ha chiesto, l'altro giorno, se l'ambiente è caldo? Caldo lo è sicuramente, ma per il clima torrido di questi giorni, non certo per la mobilitazione cittadina, invero piuttosto moscia. Chi scrive l'anno passato, a settembre, non aveva più nemmeno un grammo di entusiasmo per le note vicende, ma ora, di fronte a questa società che sta dimostrando di viaggiare con sicurezza e prudenza, ma non con esitazione e incertezze, pensa sia venuto il momento di ricominciare ad entusiasmarsi per questa nuova avventura. E' vero, tre anni fouziani, seppure con alti e bassi, avevano portato l'entusiasmo alle stelle, basti ricordare alcune partite vinte all'ultimo secondo. Ma ora, oltre all'apparenza, c'è anche la sostanza: motivo in più, quindi, per ricominciare a credere e a gioire.

A. G.