Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Cinque a zero? E chi se ne è accorto? Avanti senza problemi e convinti che si può anche sbagliare e che, anzi, proprio gli errori possono essere più formativi di qualunque vittoria

14/09/2009 12:54

Ora, forse, saranno contenti tutti quelli che, all'insegna dello scetticismo, hanno continuato e continuano a pensare che la Lucchese di adesso - come quella dell'anno passato - è una squadra che vince in categorie inferiori ed è ben lontana da quella che, anni fa, difendeva i colori rossoneri nella serie superiore. Il presidente Giuliani non l'ha fatta grossa più di tanto, un cinque a zero è troppo brutto per essere vero, ha sottolineato l'appoggio del pubblico, ma si è anche, giustamente, domandato dove erano i 2 mila abbonati dell'era Fouzi Hadi. Ha ragione, noi, però, non ce lo chiediamo perché sappiamo che al di là dello scetticismo e della disillusione tipica di una certa mentalità lucchesi, la vera ragione va ricercata nella disaffezione maturata dopo un entusiasmo che aveva raggiunto livelli di intensità straordinaria. E tanto è stato questo, che altrettanta è stata quella. A dimostrare che questa è la ragione, troviamo che, quest'anno, con la squadra prima in classifica, gli spettatori sono considerevolmente aumentati rispetto all'anno passato quando al primo posto c'era sempre solo e soltanto la Sporting. Quindi, unica ricetta per riportare la gente allo stadio è quella di vincere e di centrare anche quest'anno il grande salto. Tuttavia non può farcela Giuliani da solo o la squadra senza l'apporto del pubblico del Porta Elisa e della città intera.

Cinque a zero è davvero una bella batosta. Se andiamo indietro con la memoria, è difficile trovare un altro risultato come questo maturato, per di più, sul terreno amico. Ieri sera, a Luminara finita, davanti alla pasticceria Taddeucci in piazza San Michele c'erano, seduti, Scandurra, Taddeucci, Mocarelli, forse qualcun altro. L'espressione del viso era più eloquente di qualsiasi dichiarazione. C'era incredulità, amarezza, delusione, ma anche voglia di capire e di capirsi. Siamo sicuri che con l'Itala San Marco sarà un'altra musica e che, comunque, il campionato non è una corsa in velocità, ma di resistenza. E, a pensarci bene, i rossoneri sono sempre lassù, con la sorpresa Carrarese di Fabio Oppicelli, l'unico sopravvissuto dell'era Hadi che sta dimostrando di poter fare qualcosa, semplicemente senza fare il passo più lungo della gamba. E' presto, però, per tirare bilanci. La strada è ancora lunga.

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