Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Itala San Marco, un appuntamento cruciale sul cammino rossonero. Il riscatto? Inevitabile e praticamente... certo

17/09/2009 08:15

Il crollo casalingo contro la Nocerina è una gara che grida vendetta e siamo sicuri che, come l'anno passato contro Gavorrano e Sestese, non mancherà, nel girone di ritorno, il giusto riscatto. Messa da parte la cinquina, è arrivato il momento cruciale di questo inizio di stagione rossonera. Domenica, in Friuli, c'è la trasferta contro l'Itala San Marco, una squadra tosta, che sul proprio terreno gioca grintosa e concede pochissimo all'avversario. Purtroppo, fino a quando la Lucchese non rimetterà piede in C1 o Prima Divisione che dir si voglia, capiterà sempre di dover approdare in città - o paesi! - di poche migliaia di abitanti e con impianti non proprio esaltanti.

Venendo alla sfida, un risultato positivo deve essere non possibile né probabile, ma certo. Se non la vittoria, auspicabile per cancellare l'onta della sconfitta, un ottimo pareggio. Significherebbe rimettersi in carreggiata anche perché, non dimentichiamolo, la Lucchese è sempre prima anche se in condominio con una piacevole Carrarese che ha ben iniziato, ma il cui organico non consente, a nostro avviso, di marciare a lungo a questi ritmi. Favarin mischierà le carte e qualche sorpresa, forse diverse, saranno messe in mostra. Noi pensiamo alla difesa, che domenica al Porta Elisa ha fatto acqua da tutte le parti, ma anche agli esterni e al centrocampo, dove servono grinta e consistenza, mentre contro la Nocerina la squadra non ha saputo opporre, né sotto il profilo nervoso né sotto quello tattico, una diga dopo lo svantaggio, quando avrebbe dovuto attendere l'avversario per poi colpirlo in contropiede e dove, invece, si è gettata allo sbaraglio subendo la disfatta.

Rivoluzione in arrivo? Forse e anche il turn over non sarebbe male, ma anche il sistema di gioco, il 3-4-3 potrebbe, in determinate situazioni, lasciare il posto a un più prudente e abbordabile 4-4-2, soprattutto quando è necessario saper aspettare il nemico per conoscerne le intenzioni per poi passare al contrattacco. Al di là, tuttavia, di tutte queste elucubrazioni, siamo sicuri solo di una cosa: che domenica a Gradisca d'Isonzo non saranno la stessa gara e nemmeno la stessa musica viste e ascoltate con la Nocerina. Siamo pronti a scommetterci.

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