Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Un primato in assoluta solitudine e un calcio in faccia anche ai più scettici. Domenica, però, attenzione allo scoglio Gubbio-Simoni
28/09/2009 11:44
Primi in classifica con cinque punti di vantaggio. Chi lo
avrebbe mai detto all'inizio della stagione? Figuriamoci che perfino
mister Favarin aveva preventivato una partenza in sordina così da poter
andare in progressione. Che cosa, dunque, è accaduto? Semplice. Il
campionato, fino ad oggi, ha mostrato squadre alla ricerca di una
propria dimensione e di una concreta stabilità di risultati. E solo i
rossoneri, se si eccettua la disgraziata batosta con la Nocerina, sono
stati capaci di dimostrarla. Batosta che, a nostro avviso, è stata più
salutare che nefasta. E la risposta la si è vista nella partita contro
il Celano: se a dieci minuti dalla fine riesci a riacciuffare il
pareggio e, poi, addirittura, vinci, allora sei non solo una squadra,
ma un gruppo compatto, un monolite che non si sgretola davanti a niente
e a nessuno. Giovannini e Favarin, complici Giuliani e Valentini, hanno
allestito un sodalizio che potrebbe, davvero, rappresentare l'ossatura
di una formazione che potrebbe togliersi parecchie soddisfazioni a
patto che mantenga l'umiltà e la disciplina del lavoro. Viene in mente,
tanto per fare un paragone, la Lucchese di Orrico prima di approdare in
serie B. Speriamo sia di buon auspicio. Questa volta, inoltre, ne
farebbero parte giocatori nostrani come Pera, Biggi, nato a Carrara, ma
residente a Castelnuovo, Taddeucci, Lenzi, Venturelli, Berti,
Michelotti. Non mangiamo l'uovo troppo presto e aspettiamo che la
gallina lo deponga, la strada per la Prima Divisione, infatti, è ancora
lunga. Tuttavia, visto che il vento soffia alle spalle dei rossoneri,
conviene correre il più veloce possibile finché c'è birra in corpo.
Domenica
prossima c'è la difficile trasferta di Gubbio, dove la Lucchese
ritroverà una vecchia conoscenza: Gigi Simoni. Quest'ultimo, infatti,
all'età di 70 anni, ha deciso di gettarsi nuovamente nella mischia per
aiutare gli umbri: "Sono amico del presidente e del direttore
sportivo da quando ero a Napoli e andavo in ritiro a Gubbio. Ora hanno
cambiato allenatore, prendendone uno giovane, e mi hanno chiesto di
dare una mano alla società e al mister". Così ebbe a dire, mesi fa, uno
dei personaggi più seri e amati del calcio italiano. Simoni a Lucca ha
avuto alterne fortune fino a quando, con il suo pupillo Pea in
panchina, dovette accomiatarsi - ma non si è mai dimesso né è stato
licenziato - per far posto all'arrivo di un nuovo direttore generale e
di un nuovo allenatore. Come è andata a finire lo sappiamo tutti:
Simoni è diventato uno dei creditori della società fallita e Fouzi Hadi
verrà rinviato a giudizio per bancarotta fraudolenta. Adesso il
sirio-armeno è passato, mentre la stella di Simoni continua a brillare
anche se in una categoria minore rispetto a quella cui il tecnico è
stato legato per tanti anni, ossia la serie A. A Gubbio, quindi, la
Lucchese troverà un motivo in più per dannarsi l'anima e attrezzarsi
sotto il profilo nervoso perché gli umbri, in cerca di recuperi,
vorranno fare bella figura e fermare la capolista, ma quest'ultima deve
imparare a saper gestire partite in cui anche un pari può valere una
vittoria.