Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Con l'entusiasmo si può arrivare dovunque
10/12/2007 14:59
Aldo Grandi - La Nazione
Siamo qui a scrivere con ancora negli occhi quel gol, quel
meraviglioso, fantastico, incredibile gol di De Simone ieri a Pistoia.
Avanti, diciamocela tutta: alzi la mano chi, sul 2 a 2 avrebbe
scommesso anche solo un euro sulla vittoria della Lucchese. Ben pochi
credo e, comunque, tra quelli chi scrive non c'era né ci sarebbe stato.
E' una colpa, lo so, ma la delusione, l'amarezza, la rabbia per quel
pareggio arrivato in 11 contro 9, per quel rigore che Dei aveva causato
in maniera assurda, facendosi ammonire subito dopo, esattamente come
accadde a San Giovanni, quando fu espulso lasciando la squadra,
appunto, in nove. Poi è arrivato De Simone, il tanto bistrattato De
Simone, l'uomo che, per disponibilità e simpatia non è secondo a
nessuno. I tifosi rossoneri, sbeffeggiati, giustamente, dai colleghi
arancioni dopo il rigore di Motta, sono scoppiati, esplosi come una
bomba atomica, si sono gettati verso la rete come se avessero il
diavolo in corpo. E' stata un'emozione straordinaria, queste sono le
cose belle del calcio che ti riconciliano con questo sport. E questo,
crediamo, è il messaggio che un gioco e soltanto un gioco può, però,
trasmettere, soprattutto ai più giovani, nella corsa che è la vita: mai
mollare, mai abbattersi, crere sempre che si può, se si vuole e si
prova, raggiungere l'obiettivo. Lo sport può insegnare molto a chi
ancora crede che la vita abbia un senso che va al di là del puro e
semplice sopravvivere.
Adesso, alla Lucchese, oltre che risolvere i problemi materiali,
serve una forte ondata di entusiasmo, uno tsunami vero e proprio che
garantisca energia e costituisca il dodicesimo uomo in campo. La città
deve mobilitarsi per aiutare questo gruppo a ottenere ciò che si era
prefissato. La differenza che c'è tra un pessimista e un ottimista è
che ils econdo riesce a far diventare possibili anche le cose
impossibili. Ecco, se tutti riusciamo a capire questa lezione, se
comprendiamo cosa può l'entusiasmo, allora riusciremo finalmente a
comprendere, una volta per tutte, che lo scetticismo, il disfattismo
sono dei mali da estirpare.
Infine un'ultima considerazione: un grazie a Piero Braglia al
quale auguriamo di tutto cuore di salire presto in serie B e, un
giorno, anche in serie A. Se lo merita e non si capisce come sia
possibile che ancora nessuno se ne sia accorto. Forse chi gestisce il
circo del pallone ama i personaggi impomatati, i manichini buoni per
tutte le stagioni, i giacca e cravatta adattabili ad ogni circostanza.
Ebbene, noi non siamo e non saremo mai tra questi. Odiamo la forma
quando non comprende anche la sostanza. Piero Braglia sta dimostrando
di essere, innanzitutto, un maestro di umanità, capace di discernere e
di scegliere pagando, se necessario, con la propria pelle. A Lucca
dovrebbero apprezzare la sincerità e l'onestà intellettuale di
quest'uomo che non cerca onori, ma solo di fare il proprio lavoro.