Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

A tutti coloro che ci leggono, ovunque essi siano, oltremare, sui monti o al di là dell'oceano, nell'Oltreserchio devastato dall'alluvione così come nel Pisano invaso dalle acque, l'augurio di buon 2010, magari tinto di rossonero e ricco di emozioni

30/12/2009 23:09

 

Mancano poche ore alla fine del 2009 e all'inizio del 2010. Chi scrive ripensa agli anni Settanta, o anche agli Ottanta, quando sembrava davvero impossibile arrivare a toccare e a superare la soglia del Ventunesimo secolo. I film catastrofici, allora, portavano le date di prima dell'alba dell'anno 2000, al massimo, vedi 2001 odissea nello spazio, lo sopravanzavano di un anno. Oggi, a distanza di trent'anni e forse più da quei tempi, il mondo sembra così diverso e, allo stesso tempo, così simile e vicino a quello di tanti anni fa.

Lucca è stata messa in ginocchio dall'alluvione e questa, ad esempio, non è una novità. Nel 1966, a Firenze, fu una strage, ma da allora le cose sono cambiate, ma solo in parte. Sicuramente l'Arno non tracimerà mai più sotto Ponte Vecchio, ma il Serchio e altri fiumi di minore portata quelli, al contrario, continueranno a farlo se non si capirà che la cementificazione selvaggia del territorio, la mancata pulizia di fossi e torrenti, ia messa in sicurezza degli argini, la scarsa attenzione a tutto ciò che è di tutti e la troppa attenzione a ciò che appartiene a ciascuno, possono solo peggiorare le cose. Chi ha costruito nell'Oltreserchio e chi ha concesso le autorizzazioni dovrebbe uscire allo scoperto e avere il coraggio di ammettere di aver fatto un madornale errore, quantomeno di origine colposa. Chi ha comprato dovrebbe prendersela con quei liberi professionisti che non hanno capito o voluto capire che quel terreno era soggetto a inondazioni periodiche. Comunque sia ormai è troppo tardi e a rimetterci sono sempre gli stessi, ossia la collettività.

Mancano poche ore alla fine dell'anno, ma a dispetto di tante amarezze, i colori rossoneri continuano a volare in testa alla classifica di ben due campionati. Il 2010 potrebbe essere quello del tirono dove eravamo, ossia in Prima divisione. Un sogno anche solo a pensarci un anno fa. Giovannini ha preso Potenza: il diesse è un mastino che non molla mai l'osso e che, inoltre, ha anche denti duri per masticare anche i bocconi più indigesti. Dicevano sempre che fino alla C2 se la cava egragiamente, ma dopo rappresenta un rischio. Lui, per ora, fa di testa propria. E, a quanto pare, sbaglia pochissimo. 

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