Pera, un dilettante approdato con merito al calcio professionistico. Comprensibile la sua esultanza e la sua rabbia dopo i gol al Poggibonsi, ma può capitare a tutti di partire dalla panchina

14/01/2010 16:22

 

Manuel Pera ha segnato a Poggibonsi una doppietta strepitosa, meritandosi un bel voto in pagella e dimostrando, a se stesso soprattutto, ma anche agli altri, che quando serve, lui c'è sempre. Questo ragazzo non più giovanissimo (si fa per dire), 25enne o giù di lì, fino a un paio di anni fa bazzicava i campi dei tornei dilettanti a livello provinciale e regionale. Poi, un bel giorno, la fortuna si è ricordata di lui e gli ha fatto passare davanti un treno sul quale, ed è merito suo, è riuscito a saltare senza perdere tempo. Sveglio, esuberante, gioioso, gaudente, bravo, dotato di mezzi tecnici notevoli e di un caratterino niente male, è così approdato al calcio che conta (almeno quello che conta un po' più dei dilettanti) dimostrando di meritarsi la fiducia di Giovannini e Favarin. L'anno passato è stato artefice della promozione in C2 e quest'anno, a parte un inizio così così, sta riguadagnando il terreno perduto.

A Poggibonsi, tuttavia, c'è chi giura di avergli sentito esprimere, dopo aver segnato il secondo gol, un po' di rabbia, probabilmente per essere partito, ultimamente, diverse volte dalla panchina. Giovannini, a fine partita, ha elogiato il giocatore nel quale ha sempre creduto aggiungendo, tuttavia, che nel cammino verso il professionismo potrà incontrare qualche ostacolo, ma i mezzi non si discutono e potrà tranquillamente approdare a categorie superiori. Manuel Pera non ha motivo di arrabbiarsi anche se la sua esplosione dimostra quanto tenga alla Lucchese e a questi colori. Il mondo del pallone, purtroppo, è una faccenda tremendamente seria, un mestiere più che un gioco e oltre a saper sorridere, bisogna anche saper incassare. Infine, segua come un segugio i consigli di Favarin e Giovannini. Loro lo hanno voluto, loro lo hanno lanciato, loro lo porteranno fino alla serie... B.