Leviamo i ganzi di loggia

Il punto di Aldo Grandi

Necessario un chiarimento tra Favarin da un lato, Deoma e altri ex giocatori rossoneri dall'altro: se ci sono stati dei malintesi, è bene per tutti che vengano appianati. Non ci possono essere strascichi legali tra chi ha fatto, seppure in tempi diversi, il bene della Lucchese

19/01/2010 10:29

 

E' di qualche minuto fa la notizia che un avvocato è stato contattato ieri pomeriggio da alcuni ex calciatori rossoneri che si sono sentiti chiamare in causa, e non certo positivamente, dalle dichiarazioni rilasciate dal tecnico rossonero alla fine della gara con il Bellaria. Favarin, davanti ai giornalisti, aveva detto che sul nostro sito vengono pubblicate interviste di gente che non avrebbe alcun titolo per essere consultata, a cominciare da Daniele Deoma, attuale direttore generale del Bellaria ed ex calciatore per cinque anni della Lucchese Libertas 1905. Risentiti per queste affermazioni, soprattutto, alcuni ex giocatori rossoneri che hanno più volte dimostrato il loro attaccamento alla maglia di questa città e che non solo hanno trovato di cattivo gusto le parole del tecnico, ma non sono nemmeno riusciti a spiegarsi il perché di certe dichiarazioni. La polemica, scoppiata a causa delle notizie apparse su GazzettaLucchese.it, è stata rinfocolata dalla risposta che, questa mattina sul Tirreno, Deoma ha fatto all'indirizzo di Favarin.

A questo punto, però, crediamo sia necessario fermarsi un attimo altrimenti il rischio è quello di turbare l'atmosfera di entusiasmo e serenità della squadra in un momento delicato come questo. Conoscendo Favarin e la sua umiltà, siamo convinti che le sue parole, sicuramente infelici, siano state dettate dall'istinto più che dalla consapevolezza del loro, effettivamente pesante, significato. Abbiamo parlato con il tecnico rossonero e non ci è parso assolutamente desideroso di polemizzare né di criticare a destra e a manca. Un malinteso quindi? No, sarebbe troppo facile liquidarlo così, semplicemente, ma nemmeno drammatizzarlo. In fondo, quando ci sono scontri di questo tipo, significa che dietro alle esternazioni fatte si nasconde anche una forte dose di passione e di attaccamento al proprio lavoro, di difesa di certi risultati e via dicendo.

A nostro avviso sarebbe necessario, auspicabile e anche simpatico che gli animi non solo si placassero, ma che ci fosse un chiarimento, magari intorno a un tavolo o nel corso di un pourparler tra le parti, tra Giancarlo Favarin e Daniele Deoma, in rappresentanza, quest'ultimo, di alcuni colleghi che si sono sentiti chiamare in causa domenica pomeriggio. Favarin è una persona sensibile e intelligente, Giovannini lo è altrettanto e, in più, è anche il direttore sportivo della Lucchese, Deoma ha sempre parlato bene del tecnico rossonero riconoscendogli il grande merito di aver saputo costruire un gruppo straordinario e vincente. Com'è possibile un simile malinteso? Noi vorremmo che, alla festa per l'eventuale promozione in C1, alla festa venissero proprio invitati quegli ex giocatori rossoneri che abitano a Lucca e che, nonostante il fallimento della Lucchese di Hadi e i titoli mai conquistati, continuano ad essere innamorati dei colori rossoneri.  

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