Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Quer pasticciaccio di via... dello Stadio: in caso di mancato accordo si rischia il ricorso al Tar con il risultato che il progetto per la ristrutturazione del Porta Elisa andrebbe a farsi benedire
20/01/2010 23:43
Non è via Merulana né è a Roma, ma quello che sta accadendo in via dello Stadio per il Centro Sportivo Sandro Vignini è, ugualmente, un pasticciaccio. Anzi, una palude, una sabbia nobile... pardon, mobile nella quale rischiano di sprofondare l'amministrazione comunale e il progetto di ristrutturazione del Porta Elisa. Gazzetta Lucchese aveva registrato, proprio ieri pomeriggio, la disponibilità di Vittorio Tosto, gestore della struttura rilevata in tempi non sospetti dalla vecchia Lucchese Libertas di Hadj poi fallita, a venire a un'intesa sulla cessione della struttura di via dello Stadio ex Accademia del Calcio. Tosto, com'è ovvio, non aveva e non ha alcuna voglia di intromettersi-inframettersi in un progetto di 40 milioni di euro: tanto sarebbe l'investimento che il gruppo Valentini e Cipriano Costruzioni andrebbero a finanziare realizzando il nuovo look del Porta Elisa. Non può, però, far finta di non aver speso centinaia di migliaia di euro in un centro sportivo che sia per ragioni affettive, sia sportive, è diventato presto un punto di riferimento per la città.
Vittorio Tosto sarebbe, probabilmente, anche disposto a lasciare campo libero alle ruspe di Giuliani e Valentini, in cambio chiederebbe, secondo noi, una nuova ubicazione del centro sportivo e una sorta di buonuscita che gli consentisse di effettuare i lavori per realizzare una struttura analoga a quella che si trova, ora, accanto allo stadio. Il curatore fallimentare Giannecchini di Viareggio, ha già fatto sapere al Comune di non essere d'accordo sulla sua pretesa di estromettere sic et sempliciter la società di Vittorio Tosto, la Green Soccer srl, dai campi in erba sintetica. E sulla stessa lunghezza d'onda si trova, presumibilmente, il giudice del tribunale fallimentare Giuntoli. Per loro la Green Soccer è, a tutti gli effetti, in regola con la normativa vigente e con il pagamento delle somme di denaro versate per l'acquisto del diritto di usufruire del centro sportivo ex circolo del tennis. Il Comune, però, non ci sta e, non volendo, per di più, cacciare fuori un euro, spera che Giuliani metta mano al portafoglio e provveda ad accontentare Tosto. Peccato che, stando a quello che ha detto, il presidente rossonero, a tirare fuori il denaro, non ci pensa nemmeno. E, infatti, a parte qualche telefonata di cortesia e di avanscoperta, non si è mai sbilanciato.
A questo punto l'incontro di venerdì mattina in Comune tra l'amministrazione comunale, la Green Soccer e il curatore fallimentare, diventa un appuntamento importante e, probabilmente, propedeutico a successivi colloqui. Eppure, a pensarci bene, il Comune, quando Vittorio Tosto diede lustro a questo centro sportivo ristrutturandone anche una buona parte e rendendolo abitabile invece di lasciarlo andare in rovina, non solo non si oppose, ma rilasciò regolare autorizzazione allo sfruttamento dell'area. Tosto aveva sborsato diverse centinaia di migliaia di euro per subentrare alla Lucchese Libertas 1905 di Fouzi Hadi.
Comunque sia quando è che il Comune di Lucca si è reso conto che quel dannato pezzetto di terra avrebbe potuto diventare un problema sulla via della realizzazione del progetto di ristrutturazione del Porta Elisa? Diciamo che si è trattato di una presa di coscienza progressiva, iniziata nell'autunno 2009 e proseguita fino ai giorni nostri. Infatti, quando è apparso definitivamente chiaro che lo stadio a San Donato non sarebbe mai stato costruito e che l'attenzione avrebbe dovuto per forza di cose scivolare su un progetto di portata minore, ma più fattibile, ebbene il centro sportivo Sandro Vignini tanto elogiato anche da qualche assessore e da qualche consigliere di Palazzo Orsetti, divenne un ostacolo. Punto e basta. Sindaco e assessori diedero mandato ai legali del Comune di avviare una corrispondenza con la Green Soccer invitandola ad abbandonare il luogo dove si trova la ex Accademia del Calcio.
Ad oggi, non ci sono stati, contrariamente alle aspettative, passi avanti. Curatela fallimentare e tribunale non avrebbero problemi nel ricorrere al Tar della Toscana così facendo bloccando, di fatto, ogni possibile avvio dei lavori per la ristrutturazione del Porta Elisa. In tal caso Giuliani e Valentini potrebbero anche mettersi l'anima in pace perché di nuovo look al Porta Elisa neanche a parlarne. E così Favilla e soci, oltre ad aver promesso alla gente di San Filippo - e non soltanto - che il nuovo ospedale non sarebbe mai stato realizzato (sappiamo tutti come è andata a finire), che sarebbe stato imposto uno stop all'urbanizzazione selvaggia del territorio (ma dove, ma quando?), che il Porta Elisa sarebbe stato ristrutturato vista la impossibilità di costruire il mega-impianto a San Donato, si troverebbero, in caso di ricorso al Tar e/o di mancata intesa tra le parti, con un pugno di mosche in mano e tanta gente contro. Con le facili conseguenze che si possono immaginare in chiave elettoralistica.
Ecco, dunque, perché Vittorio Tosto è così importante, trovandosi ad essere il vero ago della bilancia della situazione. Chissà come si mangeranno le mani gli amministratori che avevano visto di buon grado l'intervento il suo intervento per l'acquisizione della struttura di via dello Stadio e che ora, invece, non sanno a che santo votarsi per toglierselo dai piedi. E attenzione: perché non è detto che gli enti preposti a rilasciare autorizzazioni alla ristrutturazione del Porta Elisa finiscano, poi, per rilasciarle. I prossimi giorni saranno fondamentali.