Leviamo i ganzi di loggia
Il punto di Aldo Grandi
Perché quei cori contro Alex Brunner? Una delle tante contestazioni prive di senso
31/01/2010 20:25
In campo - pardon in panchina - per l'Itala San Marco c'era un
ex giocatore rossonero che a Lucca ha difeso per un paio di anni la
porta della Lucchese. E, ad essere onesti, in maniera tutt'altro che
barbina. Eppure, nel corso della gara di oggi, più volte si sono levati
dei cori offensivi all'indirizzo del portiere triestino, a nostro
avviso una delle persone più serie di quella sorta di tragicommedia
andata in scena a Lucca nel triennio targato Fouzi Hadi. Perché i
sostenitori rossoneri ce l'hanno con Brunner? Forse perché, nel secondo
anno di gestione Hadi ebbe il coraggio di dire quello che tutti
pensavano al termine di una sconfitta maturata al Nord? Brunner non
aveva mai sbottato ed aveva sempre tenuto un comportamento corretto.
Quando esplose ai microfoni di Emiliano Pellegrini, capimmo subito,
fuori dallo spogliatoio, che qualcosa di irreversibile doveva essere
accaduto, almeno per lui. E così fu. Il terzo anno, quello con Braglia,
Giusti cercò di convincere Brunner a restare, ma lui preferì andarsene
al Sorrento perché era stanco di non ricevere i soldi che avrebbe
dovuto avere. Qualcuno, forse, si è scandalizzato?
O forse i tifosi ce l'hanno con lui perché, a Sorrento, a fine
gara e dopo aver ricevuto le grida-contestazioni dei tifosi rossoneri
dietro la sua rete, si lanciò in una specie di urlo di gioia a fine
partita e contro i suoi ex compagni di gioco per il punto strappato
alla Lucchese gestita da un uomo, Fouzi Hadi, che gli doveva ancora un
bel po' di soldi e che, l'anno prima, lo aveva costretto - con altri
compagni - a dichiarare di aver percepito lo stipendio anche se lo
stipendio degli ultimi due mesi non lo aveva mai avuto. Brunner
raccontò a chi scrive, il giorno prima della gara e, poi, anche più
avanti, che non aveva n iente contro la Lucchese e i suoi tifosi, ma
solo contro Fouzi Hadi e coloro i quali lo avevano sostenuto, in
società, in quella farsa che aveva portato allo sfacelo i colori
rossoneri.
C'è, tuttavia, anche un altro motivo per cui Alex Brunner viene
puntualmente contestato. Da un po' di tempo, infatti, si era sparsa la
voce che il suo comportamento professionale in campo non sarebbe quello
giusto e, questo, a favore di qualcuno, ma non si sa bene di chi. A
testimoniarlo, l'aggressione ricevuta dai tifosi della Juve Stabia un
anno fa quando Brunner e un compagni di squadra furono fermati mentre
erano in auto e, successivamente, assaliti. In questo mondo dove tutto
va, purtroppo, alla rovescia, finisce spesso che la vittima diventi il
colpevole, sia nei processi delle aule di giustizia, sia nella realtà
dei fatti. Brunner è stato picchiato, dunque era uno che non faceva il
proprio dovere in campo chissà per quali reconditi motivi.
Gli esempi appena elencati dimostrano, qualora ce ne fosse
ancora bisogno, che il calcio, troppo spesso, è appannaggio di gente
che con la capacità di saper giudicare obiettivamente le cose non ha
niente a che fare. Gli imbecilli prosperano in tutti i settori di tutti
gli stadi e chissà quando arriverà il giorno in cui si potrà gustare
una partita senza desiderare di veder morto il tifoso della squadra
avversaria o il giocatore più o meno traditore e responsabile delle
sconfitte della propria formazione. Noi conosciamo Alex Brunner e
abbiamo sempre avuto modo di apprezzarne l'onestà intellettuale e
l'intelligenza. E', sicuramente, uno che non compiace gli altri, né
tantomeno i tifosi, comportandosi in maniera diversa da quello che
pensa e che sente. E' attaccato al vil denaro? E chi non lo è? E' un
professionista ed è giusto che venga retribuito per il servizio che
fornisce. Questo in troppi tendono a dimenticarlo. Le bandiere non
esistono più, ammesso che siano mai esistite e, comunque, anche quelle
non possono far finta di vivere sulle nuvole e, quindi, accettano di
buon grado di restare se c'è una contropartita valida e interessante.
Brunner un mercenario del pallone? E allora? Ognuno vende, sul mercato,
ciò che sa fare meglio e deve essere pagato. Fino a prova contraria non
risulta da nessuna parte che l'ex portiere rossonero sia mai stato
coinvolto in un procedimento giudiziario né che abbia mai sparato a
zero contro la città di Lucca e la sua gente.