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Giuliano Giuliani: "Cantieri aperti allo stadio nel 2011? Non importa. Noi abbiamo mantenuto gli impegni, c'è una scaletta programmata dal Comune, abbiamo fiducia, basta che tutti ci mettano buona volontà"

15/02/2010 19:31

Il presidente Giuliano Giuliani non ama fare polemica sul nuovo look del Porta Elisa. In effetti nessuno la vuole fare e parlarne o far parlare il sindaco non è certo un voler creare problemi inesistenti, ma affrontare, semplicemente, il procedere del progetto. Qualcuno ci ha anche accusato di aver preso le parti di Vittorio Tosto, proprietario della Green Soccer, società che ha in affitto il centro sportivo Sandro Vignini. A parte il fatto che la posizione di Tosto è anche quella della curatela fallimentare che noi abbiamo sempre sposato per la serietà del lavoro svolto, ma la Green Soccer non è altro che uno dei soggetti coinvolti in questa storia dove tutti hanno degli interessi da difendere e da portare avanti. Non ci sono, infatti, vittime e profittatori, ma tutti quanti cercano di tirare fuori il massimo. Di soldi o di pubblicità.

Presidente Giuliani, il sindaco ha detto che il cantiere per i lavori allo stadio inizierà nel 2011. Un po' tardi?

"Non rispondo a questa domanda, si vuole fare polemica anche quando non ce n'è bisogno. Dico solo che c'è un consiglio comunale che ha fatto quello che ha fatto, c'è una scaletta che, fino ad oggi, è stata rispettata. Sapevo benissimo che entro giugno non sarebbe stato possibile aprire il cantiere per cui non ci meravigliamo e non ci importa più di tanto. Quello che volevamo era l'impegno evidente di tutti e questo non è mancato".

Del resto voi avete mantenuto quello che avevate promesso.

"Esatto. Quindi noi non abbiamo niente da rimproverarci, ma, ripeto, anche il Comune ha lavorato e sta lavorando bene e noi ne siamo contenti".

Favilla ha detto che non bisogna farsi venire le fregole.

"Ma quali fregole e fregole. Dopo due anni le fregole non ce l'ha più nessuno, Io faccio programmi e fatti e rispetto tutto al cento per cento. Adesso l'Italia sta affogando nella burocrazia, ma è sufficiente che tutti ci mettano, lo dico per l'ennesima volta, un po' di buona volontà".

Presidente l'hanno tirata in ballo anche per l'Alce.

"Io dall'Alce sono fuori. Queste voci incontrollate non servono a niente e a nessuno. Peraltro ho già provveduto a inviare una smentita. Mi interessava? Ho incontrato l'amministratore, ho chisto le cose, ma posso dire che non c'è alcun interessamento da parte mia".

Anche perché di cose, al fuoco, ce ne sono diverse.

"Appunto, anche se io faccio l'imprenditore e se mi capita qualcosa non sto certo a guardare".

Ma lei non stacca mai la spina?

"Perché dovrei? A me piace questo lavoro, piace realizzare gli obiettivi che mi prefiggo, non sento la stanchezza, tutt'altro. Non riuscirei a stare senza lavorare".

Se non avesse fatto l'imprenditore edile, cosa avrebbe fatto?

"Non me lo sono mai posto il problema, perché sin da ragazzo ho sempre voluto fare questo lavoro e sono felice di esserci riuscito".

E' più il lavoro o il calcio a sottrarre tempo alla famiglia?

"Il calcio senza dubbio, da quando sono diventato presidente poi...".

Sempre insoddisfatto per il pubblico che affolla, si fa per dire, il Porta Elisa?

"Cosa volete che vi dica? Quando iniziammo il campionato, nei Dilettanti, contro il Cecina alla prima gara c'erano 1500 persone. Ora, dopo aver vinto un campionato e essere al vertice di quest'altro, ce ne sono sempre 1500. Per carità, sono sempre gli stessi e quei 1500 sono i più straordinari tifosi del mondo, ma gli altri dove sono finiti?".

Certo che se avesse dovuto resistere nel calcio con i soldi degli incassi...

"Lasciamo perdere, avrei anche potuto smettere ancor prima di entrarci, nel calcio".

State ammazzando anche questo campionato. In C1, se dovesse arrivare la promozione, lei resterà ugualmente con le medesime ambizioni di ora?

"Certo, non capisco perché dovrei andarmene proprio sul più bello. Cercheremo di mettere su una squadra competitiva, ma togliamoci dalla testa che si possa fare anche in C1 una cavalcata come quella di quest'anno e dell'anno passato".

Presidente, anche l'anno passato disse le stesse parole, poi abbiamo visto tutti come sta andando.

"Bene, vorrà dire che dicendolo anche questa volta, magari succede la stessa cosa anche l'anno prossimo in Prima Divisione. A parte gli scherzi, sarà, se vi approderemo, un campionato difficile e diverso da quello dell'anno scorso e di quest'anno. Noi, però, non abbiamo paura e crediamo in quello che facciamo".

Aldo Grandi

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